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Scomparso lo sceneggiatore e giornalista Nicola Badalucco

18 Giugno 2015 12:59, di Ornella Fulco
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Dopo la pittrice Carla Accardi, scompare un altro personaggio di talento che ha dato lustro alla sua città di origine. Una Trapani che, forse, ancora ...

Dopo la pittrice Carla Accardi, scompare un altro personaggio di talento che ha dato lustro alla sua città di origine. Una Trapani che, forse, ancora una volta, pare dimentica dei suoi figli migliori. Si è spento a Roma, all'età di 86 anni, lo sceneggiatore e giornalista Nicola Badalucco. Nato casualmente a Milano, Badalucco trascorse con la sua famiglia l'infanzia e l'adolescenza a Trapani conseguendo la maturità classica al Liceo Classico "Ximenes". Laureatosi in Giurisprudenza all'Università di Palermo per alcuni anni esercitò l'attività di procuratore legale coltivando, nel frattempo, la passione per il giornalismo e il cinema. Verso la fine del 1953 si trasferì a Roma dove lavorò per tredici anni come redattore al quotidiano "Avanti!". Nel 1955, come inviato, si occupò dell'assassinio, da parte della mafia, del sindacalista Salvatore Carnevale contribuendo in maniera determinante all'arresto degli autori. Per questo episodio ricevette minacce di morte e fu costretto a nascondersi per poi tornare allo scoperto a processo avvenuto. Nel 2014 ha ricevuto un'onorificenza intitolata proprio a Salvatore Carnevale. Alla fine degli anni Sessanta Nicola Badalucco, che era stato molto vicino a Pietro Nenni, lasciò il giornalismo per dedicarsi alla scrittura di sceneggiature per il cinema lavorando subito con Luchino Visconti per poi proseguire, tra gli altri, con Mario Monicelli, Damiano Damiani, Carlo Lizzani, Steno e anche con i registi stranieri Michail Kalatozov, Sergej Bondar?uk, René Clément, Bob Swaim. Nel 1982 scrive per la TV il soggetto de "La Piovra", serial ambientato a Trapani che riscuote, negli anni, un successo a livello mondiale. Nella storia alcuni insospettabili personaggi appartenenti alla società civile della città vengono rappresentati come “vicini" agli ambienti mafiosi. Un'ipotesi "eretica" per quei tempi, che gli costò antipatie e nuove minacce di morte; ci fu anche chi lo indicò come una sorta di "figlio ingrato" che non esitava, nel raccontare di mafia, a gettare fango sulla propria città d’origine. Badalucco ha anche insegnato per tredici anni Drammaturgia cinematografica al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, ha tenuto seminari e conferenze al DAMS di Bologna e in varie Università italiane e straniere. Tra i riconoscimenti tributatigli sono da segnalare le nomination agli Oscar, il Nastro d'Argento a Roma per il film "La caduta degli dei" di Visconti e la premiazione di film tratti da sue sceneggiature a Cannes, Venezia, Berlino, Locarno, Taormina, Salerno, Freistadt. Nel 1994 gli fu attribuito l'Efebo d'oro alla carriera.

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