Scuola, Lagalla: confermato rientro differito in classe tra medie e superiori per motivi di prudenza
Il differimento trova giustificazione nel principio di cautela comportamentale adottato dal Governo Musumeci
“Le scuole secondarie di secondo grado nei nostri territori riaprono lunedì 8 febbraio, tonnellate di circolari, intanto erano state mandate dalle scuole per lunedì 1 tra presenza, dad, aule, turni. Questa incertezza non è più tollerabile perché dietro la presenza o non presenza in istituto degli alunni c’è una organizzazione familiare e dei lavoratori del mondo della Scuola, che non può ogni volta essere improvvisata”. Intervengono così il segretario generale Cisl Palermo Trapani Leonardo La Piana e il segretario generale Cisl Scuola Palermo Trapani Vito Cassata, sul tema della riapertura della scuola anche a Palermo e Trapani previsto al momento il prossimo lunedì 8 febbraio. “I dirigenti scolastici nel gestire questo caos intenti a realizzare tabelle multicolor, pensiamo soprattutto a quelli che governano fra mille difficoltà istituti ospitati in luoghi che non sono nati come edifici scolastici, i gruppi whatsapp delle classi invasi di richieste di genitori ormai stanchi, una situazione insomma intollerabile, servono certezze”.  “Di fatto – concludono i due segretari – sembra che siamo ai nastri di partenza ma mancano le forbici, e non ci sembra che si è pronti del tutto nelle nostre città anche sul fronte trasporti e su quello sanitario, ci auguriamo che questa settimana serva a definire tutti i dettagli per garantire un rientro certo, sicuro e ben organizzato a studenti, personale scolastico e dirigenti scolastici”.
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Da lunedì 1 febbraio sarà riattivata la didattica in presenza al 100 per cento anche per gli alunni di seconda e terza media (scuole secondarie di primo grado) che fino allo scadere della zona rossa hanno operato in Dad. Per le le scuole superiori (secondarie di secondo grado), da lunedì 8 febbraio, saranno ammessi alla didattica in presenza il 50 per cento degli studenti.
Lo conferma l’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale della Regione Siciliana, Roberto Lagalla, a seguito dell’ordinanza del ministro della Salute che riporta la Sicilia in zona arancione.Â
«Il differimento di una settimana del ritorno alla didattica in presenza per le scuole secondarie di secondo grado – afferma Lagalla - trova giustificazione nel principio di cautela comportamentale adottato dal Governo Musumeci, che intende per rassicurare le famiglie e l’opinione pubblica. Questa soluzione è indice di come ogni scelta sia stata adottata con ponderazione per garantire la più adeguata protezione degli operatori scolastici e degli studenti con l’obiettivo di evitare, nella settimana dall’1 al 6 febbraio, la sovrapposizione tra la riammissione completa della secondaria di primo grado e quella parziale della secondaria di secondo grado e di assicurare che studenti di età superiore ai 14 anni e operatori scolastici continuino a sottoporsi ai test nei siti di screening sanitario. Inoltre, il differimento del ritorno a scuola per le superiori intende consentire agli istituti scolastici e ai servizi territoriali (inclusa l’applicazione dei Piani provinciali per il rafforzamento dei trasporti) di ottimizzare l’organizzazione, in vista della ripresa delle attività didattiche in presenza. Infine, consente di monitorare ulteriormente, su scala regionale, l’andamento della curva epidemiologica a seguito della riammissione in presenza del 100% dell’utenza della scuola primaria e secondaria di primo grado, oltre che della scuola dell’infanzia».
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Contestualmente alla ripresa delle attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado verranno adottate, su conforme disposizione dell’assessorato alla Salute, d’intesa con l’assessorato dell’Istruzione e della Formazione Professionale, ulteriori e regolari azioni di monitoraggio sanitario all’interno degli istituti scolastici, tanto su richiesta di questi ultimi, quanto per effetto di specifica programmazione da parte delle Asp competenti. «Tutto – conclude l’assessore Lagalla - con il primario obiettivo di coniugare l’indifferibile diritto alla studio con il fondamentale principio del diritto alla salute».
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