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Sentenza strage di Pizzolungo. "Altro importante tassello nella ricerca della verità" - Trapani Oggi

Erice | Cronaca

Sentenza strage di Pizzolungo. "Altro importante tassello nella ricerca della verità"

14 Novembre 2020 09:32, di Redazione
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Sono parole del sindaco di Erice, Daniela Toscano

«È una sentenza importante- dichiara Luigi Ciotti, presidente di Libera- quella che a Caltanissetta, in seguito al grande, tenace lavoro dei magistrati Amedeo Bertone, Gabriele Paci e Pasquale Pacifico, ha condannato a trent’anni uno dei mandanti della strage di Pizzolungo del 2 aprile 1985, in cui morirono Barbara Rizzo e i suoi due bambini Salvatore e Giuseppe Asta. Importante perché fa emergere un pezzo di verità nella ricostruzione del contesto e delle responsabilità di quella strage, effetto collaterale di un attentato mancato rivolto a un bravo e integerrimo magistrato, Carlo Palermo. Ma importante anche per Margherita Asta, la figlia maggiore di Barbara, che è riuscita a superare l’immenso dolore di quegli affetti strappati e a ricostruirsi una vita capace di dare vita e speranza a chi dispera di trovarla. Margherita è da molti anni una delle colonne portanti di Libera».

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Erice - "La sentenza di Caltanissetta aggiunge un altro importante tassello nella ricerca della verità su una vicenda complessa e drammatica che merita giustizia". Sono parole del sindaco di Erice, Daniela Toscano, a commento della sentenza del processo sulla strage di Pizzolungo con la quale è stato condannato a 30 anni di carcere il boss Vincenzo Galatolo. Nell'attentato all'allora magistrato della Procura di Trapani, Carlo Palermo, avvenuto il 2 aprile 1985, morirono Barbara Rizzo e i gemellini di 6 anni, Salvatore e Giuseppe Asta.
"Si vanno via via definendo i contorni e le responsabilità di quella che è ancora una ferita aperta per tutti gli ericini e non solo – aggiunge la sindaca -. Il nostro dovere morale ed etico, che reputo un vero e proprio impegno civile, è oggi più di ieri quello di testimoniare la nostra vicinanza a Margherita Asta ed ai suoi familiari, ma anche al giudice Palermo ed agli agenti della scorta. Continueremo a farlo attraverso la memoria ed il ricordo, affinché non cali mai la soglia dell'attenzione su ciò che accadde 35 anni fa e, in generale, su tutte le stragi e gli omicidi di mafia".

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