Sgarbi rinviato a giudizio

Non si chiude il rapporto tra il critico d'arte Vittorio Sgarbi e la Sicilia, dopo la burrascosa fine dovuta al commissariamento per infiltrazioni maf...

Non si chiude il rapporto tra il critico d'arte Vittorio Sgarbi e la Sicilia, dopo la burrascosa fine dovuta al commissariamento per infiltrazioni mafiose del comune di Salemi di cui Sgarbi era sindaco. Secondo quanto riporta oggi il quotidiano La Repubblica Sgarbi è stato rinviato a giudizio assieme al dirigente del settore Protezione civile, manutenzione e patrimonio del Comune di Salemi Giuseppe Placenza e a cinque proprietari di immobili in particolari condizioni di precarietà strutturale. Il tutto legato al famoso piano della vendita ad un euro delle case del centro storico di Salemi danneggiate dal terremoto del 1968, con l'onere della loro ristrutturazione. Un progetto che ebbe una sua rilevanza mediatica, con il preannuncio di interesse da parte di tanti vip (tra cui il presidente dell'Inter Moratti), ma rimasto lettera morta. Le case sono pericolanti e per questo la Procura di Marsala ipotizza nei confronti di Sgarbi e del funzionario del comune i reati di omissione di atti d'ufficio e pericolo per la salute pubblica. Ma il rinvio a giudizio non è l'unica tegola che si abbatte su Sgarbi per la sua esperienza a primo cittadino di Salemi. Lo stesso quotidiano infatti riporta la vertenza, sia in sede civile che penale, legata alla rimozione operata dallo stesso ex sindaco (che le ha portate via con sé), delle statue installate al Museo della Follia che Sgarbi aveva ipotizzato di allocare all'ex collegio dei Gesuiti di Salemi. Il critico d'arte sostiene che le opere sono sue, i commissari straordinari del comune sono di parere opposto visto che il Comune di Salemi ha pagato 50 mila all' artista palermitano Cesare Inzerillo che le ha realizzate. Una nuova vicenda che si aggiunge alle vertenze che Sgarbi sembra quasi tirarsi addosso come il miele con le mosche.

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