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Situazione del mercato del lavoro in Sicilia

03 Giugno 2021 15:49, di Eros Santoni
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La Sicilia è una delle dieci regioni europee con il più alto tasso di disoccupazione giovanile. I mali del mercato del

La Sicilia è una delle dieci regioni europee con il più alto tasso di disoccupazione giovanile.
I mali del mercato del lavoro nell'Isola sono antichi e profondi: un'economia rurale mai del tutto riconvertita, a lungo tenuta in piedi dalle rimesse degli emigrati, una ricchezza basata sul frazionamento delle antiche proprietà terriere, più che sull'impresa.

Il settore terziario e le grandi fabbriche, che per decenni hanno offerto una discreta continuità lavorativa, adesso non sono più in gradi di garantire occupazione. Questi problemi sono acuiti dal'insularità e dunque dalle scarse infrastrutture, costo dell'energia e delle materie prime, dei trasporti e della logistica che al Meridione sono più alti, una continuità territoriale con il continente mai pienamente realizzata.

Eppure l’isola è anche terra di incredibili ricchezze ed enormi potenzialità. Con un sistema statale e regionale da rivedere, dopo lustri di blocco del turnover, la scuola sta finalmente riaprendo le porte ai docenti, più giovani e qualificati, un sistema universitario di eccellenza, che sta finalmente iniziando a dialogare con le imprese creando cluster tecnologici ad altissima specializzazione.
Il tutto con una logistica invidiabile, alle porte dei principali traffici via mare del mondo intero, ed un patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale senza uguali nel mondo.
La nuova Sicilia può rialzarsi dalla crisi e iniziare a correre, più veloce degli altri, più veloce di quanto lo abbia mai, nella sua pur gloriosa storia, fatto. Inevitabilmente questa ripresa passa dalla formazione, che sia continua e di alto profilo. Quella offerta dal centro studi Formasys srl è in grado di preparare i giovani ad un mondo del lavoro che non ha più confini, ma nuove opportunità.

Il tasso di disoccupazione in Sicilia

I numeri della disoccupazione in Sicilia sono impietosi, e la pongono tra i fanalini di coda dell'intera Europa: 18,5% tra gli uomini (in Italia fa peggio solo la Calabria) e ben il 22,7% tra le donne, con la disoccupazione nella fascia 15-24 anni che balza a un incredibile 53,6%, il settimo peggiore dato d'Europa.

Dati terribili che raccontano solo parzialmente una realtà ancora peggiore. Ad aumentare è infatti il numero dei Neet, ovvero giovani che non studiano, non lavorano e non cercano occupazione, e delle donne che rinunciano definitivamente a cercare occupazione. E i migliori, per i quali le famiglie investono sulla formazione, spesso fuori dall'Isola, non rientrano e iniziano la propria carriera altrove.

I settori in crescita

In questo scenario a tinte fosche esiste comunque un barlume di speranza, dato da alcuni settori in controtendenza rispetto alla crisi. Il principale è sicuramente quello del turismo, che vive una importante riconversione e apertura a nuovi mercati, trainato anche dal crescente export, soprattutto dell'agroalimentare, e da un settore dell'edilizia, trainante per decenni, che spera di uscire dalla lunga crisi grazie anche alla ripresa delle opere pubbliche e al calo dello stock di invenduto nell'edilizia privata.

A dare ossigeno all'occupazione potrebbe però arrivare anche il settore terziario, e il pubblico in genere, in particolare nei settori della sanità e del'istruzione. Dopo lustri di blocco del turnover, e l'impennata dei pensionamenti, è infatti arrivato il momento di assumere. Particolarmente interessanti sono, sotto questo punto di vista, i corsi dedicati per diventare OSA e OSS, o i corsi di formazione docenti

Conclusione

Il mercato del lavoro in Sicilia è complesso, ma anche ricco di grandi opportunità. C'è finalmente spazio per una generazione che faccia una formazione specifica, utile a rispondere alle domande dell'impresa e del pubblico.

Una generazione che riprenda senza paura in mano il suo futuro, e che sfrutti finalmente la possibilità concreta di rimettersi in gioco dopo essere stata costretta troppo a lungo a stare ai margini del mondo produttivo. Le opportunità ci sono, gli strumenti per formarsi anche, serve solo energia, coraggio e determinazione, ma queste doti ai siciliani non sono mai mancate.

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