Slitta ancora l'apertura delle scuole in Sicilia
Si torna in classe (?) giovedì e non lunedì
Slitta a giovedì 13 ( e non più a lunedì prossimo)
la riapertura delle scuole in Sicilia, inizialmente prevista per lunedì prossimo. Così è stato deciso stamane nel corso di una riunione tra Regione, sindaci, presidi, rappresentanti degli studenti. Il governo regionale rinvierà la riapertura delle scuole di tre giorni per consentire di verificare tutti gli aspetti organizzativi e mercoledì è prevista un'altra riunione della task force. Un provvedimento che, ha detto l’assessore Lagalla,  non altererà il calendario scolastico  che prevede l’obbligatorietà di 200 giorni di lezione atteso che la Sicilia  inizialmente ne aveva previsto 207. Quindi niente Didattica a distanza in questi tre giorni.
“Il governo regionale,
accogliendo le richieste dell’ANCI Sicilia e condividendo la preoccupazione degli oltre 200 sindaci siciliani che proprio ieri si sono riuniti per affrontare il tema del rientro a scuola, ha ritenuto di accogliere la richiesta delle amministrazioni locali - ha detto Leoluca Orlando, presidente dell’Associazione dei comuni siciliani- e utilizzare ogni strumento giuridico per impedire la riapertura delle scuole in presenza. In assenza di tale intervento i sindaci erano già pronti a intervenire avvalendosi dell’art.50 del TUEL. La nostra posizione – ha continuato Orlando – è stata condivisa da tutti gli operatori del mondo scolastico, consapevoli della necessità di superare l’attuale situazione di confusione generata anche da norme contraddittorie che gli stessi dirigenti scolastici ritengono di impossibile attuazione”.
Da parte sua l’assessore Lagalla
ha sostenuto che “la procedura vaccinale diviene l’unica vera ed esclusiva modalità di margine del processo di avanzamento della diffusione del contagio” evidenziando che “da più parti provengono richieste di posticipare il rientro in presenza delle attività didattiche ma che la normativa nazionale non consente ulteriori deroghe”.
Infine si registra
la presa di posizione dell’ Associazione Nazionale Presidi che attraverso il  presidente regionale Maurizio Franzò, ha ribadito “le perplessità e le preoccupazioni che sono state già rappresentate al governo nazionale nelle interlocuzioni con il ministro Bianchi, oltre alle difficoltà operative di applicazione delle nuove misure deliberate e quindi per consentire alle scuole di poter rendere operative le nuove misure legislative e per poter comprendere quali riflessi avrà l’incidenza del contagio”.
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