"Speculazioni dietro l'accoglienza dei migranti", la nota del Comitato per la Pace
"Non siamo certo tra quelli che gioiscono sempre al solo tintinnare delle manette, né riteniamo che i cambiamenti sociali possano passare attraverso l...
"Non siamo certo tra quelli che gioiscono sempre al solo tintinnare delle manette, né riteniamo che i cambiamenti sociali possano passare attraverso le aule dei tribunali". Così commenta, in una nota diffusa alla stampa, il Coordinamento per la Pace di Trapani, la notizia del rinvio a giudizio del presidente del CdA della "Connecting People", il castelvetranese Giuseppe Scozzari, che gestiva il Cie e il Cara di Gradisca d'Isonzo, e di altre dodici persone, tra cui il vice prefetto vicario di Gorizia, Sandra Allegretto e il ragioniere capo della Prefettura Colafati. I funzionati governativi sono accusati di falso per l’inchiesta sulle fatture gonfiate per la gestione dei centri mentre le altre undici persone dovranno rispondere di associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato. "Negli ultimi quindici anni - prosegue la nota del Coordinamento - le denunce, le manifestazioni, le proteste del movimento antirazzista nelle quali si stigmatizzava la speculazione affaristica che si cela dietro la cosiddetta accoglienza agli immigrati, non erano di certo campate in aria". "Come avvoltoi - si legge nella nota - i professionisti dell’accoglienza non hanno fatto altro che lucrare sulla disperazione altrui. Ed è ancor più significativo che una notizia del genere esca nel momento in cui il Cie di Milo, gestito per un certo periodo proprio da "Connecting People" (così come una miriade di strutture più o meno detentive in provincia di Trapani, “Vulpitta” compreso), è teatro dell’ennesima protesta degli immigrati reclusi". "Pare che il Cie di Milo non debba più chiudere - concludono i pacifisti trapanesi - al contrario di quanto annunciato dalla Prefettura poche settimane fa (in vista di lavori di ristrutturazione ndr). Ma è ormai evidente che questo modello di gestione dell’immigrazione sia assolutamente indifendibile, sotto tutti i punti di vista".
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