Strage Pizzolungo. Confermata condanna a 30 anni per Vincenzo Galatolo
La sentenza è stata appena emessa dalla Corte di Assise di appello di Caltanissetta
La Corte di Assise di appello di Caltanissetta ha appena confermato la condanna a 30 anni per il capo mafia palermitano Vincenzo Galatolo, imputato di essere mandante della strage mafiosa di Pizzolungo del 2 aprile 1985.
Lo scorso 22 febbraio, sera stata chiesta la conferma della condanna in appello per il boss Vincenzo Galatolo (padre del capomafia dell’Acquasanta Vito Galatolo) condannato a 30 anni di carcere per aver ordinato la Strage di Pizzolungo (Erice).
La richiesta era stata avanzata al termine della requisitoria dal procuratore generale di Caltanissetta, Lia Sava, e dal sostituto procuratore, Antonio Patti.
Nel corso del processo di primo grado (svolto con il rito abbreviato) i giudici hanno accertato che l'ordine per la Strage di Pizzolungo, eseguita il 2 aprile 1985, era partito dalla mafia palermitana. L'obiettivo era uccidere il magistrato Carlo Palermo, arrivato a Trapani dal nord dopo aver svolto delicate indagini su armi, droga e politica, ma l'autobomba fece saltare in aria l'auto su cui viaggiavano Barbara Rizzo e i gemellini Giuseppe e Salvatore Asta.
Ad accusare il boss Galatolo - da tempo in carcere, anche per altri omicidi eccellenti - è stata anche la figlia Giovanna Galatolo, divenuta collaboratore di giustizia. "Quel giudice è un cornuto", ha riferito di aver sentito dire al padre in riferimento al magistrato Carlo Palermo, riconosciuto come parte civile nel processo assieme a Margherita Asta, figlia di Barbara Rizzo e sorella di Salvatore e Giuseppe Asta, gli agenti della scorta, i comuni di Trapani, Erice e Valderice, l'associazione Libera, l'Antiracket di Trapani e l'associazione ‘La verità vive’.
Questo processo è il quarto sul delitto.
Il primo era stato contro gli esecutori, tutti appartenenti al clan mafioso di Alcamo, assolti in via definitiva dalla Cassazione dopo una prima condanna in primo grado. Altri due processi hanno visto condannati in via definitiva i capi mafia Totò Riina e Vincenzo Virga e in un altro ancora i boss palermitani Nino Madonia e Balduccio Di Maggio.
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