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"Terra nta li vini", per non dimenticare il terremoto del Belice

15 Gennaio 2014 10:00, di Ornella Fulco
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La tragedia del Belice, colpito 46 anni fa - proprio come in questi giorni - da un violento sisma che sbriciolò, letteralmente, interi paesi causando ...

La tragedia del Belice, colpito 46 anni fa - proprio come in questi giorni - da un violento sisma che sbriciolò, letteralmente, interi paesi causando quasi 400 morti e migliaia di feriti, è tornata attuale non solo nelle cerimonie commemorative organizzate nei vari centri, ma anche nel progetto "Terra nta li vini". Un terremoto "lungo" quasi un anno (tanto durarono le scosse) che costituisce un vulnus profondo inferto a quelle comunità, mai completamente rimarginato nonostante il passare del tempo, complici i ritardi nell'azione dello Stato e le infiltrazioni della criminalità mafiosa nelle opere per la ricostruzione. Tra i 21 centri colpiti ve ne furono alcuni che rimasero completamente distrutti: Gibellina, Poggioreale, Salaparuta, Montevago. Ancora oggi non tutto è stato ricostruito e restano attualissime le parole del sociologo Danilo Dolci - tra i più impegnati a favore di quelle popolazioni - contro il malaffare politico-mafioso scritte sui muri dei ruderi: "La burocrazia uccide più del terremoto". Ed è proprio in omaggio alla memoria di ciò che accadde che il fotografo trapanese Baldo Messina ha realizzato "Terra nta li vini", un "viaggio" multimediale nelle zone colpite dal terremoto che è capace di comunicare, attraverso le immagini, la forza di quell'evento terribile. Qualcuno ha definito l'opera di Messina "un film di immagini che scuotono le fronde del cuore" e che mettono in luce quanto può essere impreparato l'uomo di fronte alla furia della Natura. Nelle foto, giovanissime ballerine si muovono in quei luoghi attraversati dal dolore e dalla perdita riuscendo a regalare allo spettatore il sapore della speranza e della rinascita. La mostra, ospitata fino allo scorso 29 dicembre alla chiesa di Sant'Alberto a Trapani, ha registrato numerosi visitatori che, oltre alle foto e alle immagini di Baldo e Fabio Messina, hanno potuto apprezzare la musica proposta dal violinista Mauro Carpi, le coreografie delle ballerine del centro danza “Koreutika” guidate da Vitalba Cutrona, le performances dei “Calandra & Calandra” e del duo Carpitella-Gigante (flauto e pianoforte) e i versi di Giuseppe Vultaggio che ha curato anche le didascalie di accompagnamento alle immagini. Della mostra è stato anche realizzato un catalogo, in collaborazione con Abele Gallo. Una produzione - curata da Amedeo Culotta - che si propone come itinerante e che mira a portare il ricordo del terremoto del Belice in tutto il territorio nazionale.

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