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Trapani Calcio caos, i giocatori mettono in mora la società

04 Giugno 2019 20:27, di
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Disattese le assicurazioni da parte della dirigenza

Loro il proprio dovere l’hanno fatto, la Dirigenza no.
Così i giocatori del Trapani Calcio, conquistato domenica sera il diritto a giocarsi la finale di andata e ritorno con il Piacenza per la promozione in serie B, ora sono venuti allo scoperto. 
E lo hanno fatto con un comunicato dell’Associazione Italiana Calcitori in cui evidenziano come “ nel corso degli ultimi due mesi, l’attuale proprietà ha più volte disatteso le promesse relative al regolare pagamento delle retribuzioni. In particolare, sia verbalmente che a mezzo stampa, l’attuale Amministratore ci ha illuso con molteplici rassicurazioni in merito, che, alla prova dei fatti, hanno trovato solo tristi smentite”.
Una pratica che ha toccato il suo apice “nella giornata di venerdì 31 maggio – termine, peraltro, indicatoci dall’attuale proprietà per il pagamento delle retribuzioni del mese di marzo e aprile 2019 – allorquando, non senza disappunto, abbiamo potuto verificare come solo un piccolo gruppo dei componenti della rosa abbia ricevuto lo stipendio di marzo, rimanendo impagato per tutti quello di aprile”. Un comportamento decisamente poco corretto quello della dirigenza che in questo modo avrebbe attuato una discriminazione che ha fatto perdere la pazienza per cui “ stante l’insostenibilità della situazione, tramite l’Assocalciatori, la squadra tutta ha formalmente messo in mora la Società al pagamento delle retribuzioni dovute, nelle forme previste dall’art. 17 dell’Accordo Collettivo AIC – Lega Pro – FIGC. Si tratta di un atto necessario e finalizzato alla salvaguardia dei nostri diritti costituzionalmente garantiti, ma, soprattutto, per mettere alla prova, definitivamente, l’affidabilità o meno della Società”.
Una presa di posizione più che legittima,  con i giocatori che comunque tengono a rassicurare i tifosi sul proseguo della stagione, nella quale “  il nostro impegno resterà inalterato, se non rafforzato (come già dimostrato contro il Catania) – concludono i calciatori – in quanto la nostra passione ci spinge ben oltre le vicende extra calcistiche. Lo dobbiamo a noi stessi, alle nostre famiglie, ai nostri meravigliosi tifosi e ad una città intera! Questa è la nostra favola…scriviamo tutti ASSIEME il lieto fine”.
Una situazione grave che rischia di pregiudicare il grande lavoro svolto da mister Italiano e dai suoi ragazzi. Una stagione difficile e travagliata sotto l’aspetto societario, ma da incorniciare sotto quello sportivo.
Ora si attende la risposta della proprietà, che peraltro domenica è stata duramente contestata dai tifosi.  Il cammino del gruppo De Simone a Trapani è fortemente pregiudicato. In un ambiente in subbuglio, c’è solo l’attesa della fine della stagione agonistica. Poi, inizierà il calvario per la iscrizione al campionato, B o C che sia e su cui incombe lo spettro del fallimento societario e la cancellazione del Trapani calcio.  

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