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Trapani Calcio, Minore lascia: "Bando discutibile" e tifosi, a priori, ostili

24 Febbraio 2021 14:48, di
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L'imprenditore palermitano affida ad un comunicato le sue riflessioni

Il primo è il contenuto del bando. Minore, ricordando come “il 22 dicembre 2020 in seguito alla dichiarazione di fallimento del Trapani Calcio srl e dopo esserci presentati personalmente chiedendo un incontro con il sindaco che ha cortesemente accolto la richiesta abbiamo inviato una comunicazione via Pec dove si formalizzava l’ interessa a riportare la squadra di calcio che porta il nome di colore della città di Trapani nella serie che gli competono illustrando seppure a grandi linee progetti e percorso promettendo il massimo impegno non solo a livello economico ma soprattutto professionale visto che i presidenti passano ma le strutture e le organizzazioni, se bene impostate restano”.  Dopo quasi due mesi di silenzio il sindaco convocava una riunione nella sala Sodano a palazzo d’ Alì per tentare di creare una riunione una unione tra gli imprenditori che avrebbero partecipato al bando e nel contempo anticipava alcuni punti per lui inderogabili del bando stesso. Per rispetto istituzionale verso la città di Trapani abbiamo preso parte alla riunione del sindaco pur non credendo nella cordate, circostanza già emersa nelle poche interviste rilasciate dal dottor Minore che occorre ribadire non ama esposizione mediatica non necessarie. Durante la riunione il Sindaco ha elencato i punti, ripeto per lui molto importanti, del futuro bando, punti che tutti i tifosi e cittadini di Trapani hanno letto sugli organi di stampa. Riteniamo che, pur comprendendo lo spirito dove si presume abbia animato il sindaco nella predisposizione del bando non si può non rimanere perplessi sulla possibilità che tali “imprescindibili punti”  possano limitare la libera impresa e le scelte che in futuro dovrebbe essere operata al solo fine di creare una struttura societaria tale da garantire stabilità e futuro alla società sportiva, ai tifosi,ai tesserati a qualsiasi livello; non essendo stati ancora formalizzati riteniamo però doveroso evidenziare che, ove fossero confermati, non potremmo che, a malincuore, formalizzare il nostro ritiro dalla partecipazione al bando. Ma non è l'unico motivo. Da quando abbiamo manifestato l'interesse c'è stata la volontà, in qualche caso, e ci auguriamo involontariamente anche a livello istituzionale, di sminuire la figura e la professionalità del dottore Minore Ettore e delle società che rappresenta che si è concretizzato in una serie di comunicazioni sui social nei confronti del dottore Minore, ingiustificati e ingiustificabili,  sia per la sua persona a livello imprenditoriale sia per lo stile rispettoso verso le istituzioni e la gente di Trapani,  sia perché il suo unico fine è stato unicamente quello di realizzare un progetto serio per riportare il calcio a Trapani senza vincoli, richieste, o favore di alcun tipo. Dopo i messaggi apparsi allo Stadio e  al comunicato odierno da parte degli ultras della curva nord 2 aprile 1905, e in aggiunta a quanto sopra descritto rispettando la volontà dei tifosi trapanesi il dottore Minore Ettore decide di ritirare la manifestazione di interesse e di conseguenza la non partecipazione al bando per l'assegnazione del titolo sportivo dal Trapani Calcio. Trapani è nel cuore del dottor Minore, palermitano ma originario  della zona e quindi augura a tutti i tifosi migliori fortuna per il prossimo campionato non chiudendo la porta se in futuro ci sarà bisogno di un intervento magari con altri presupposti. In bocca al lupo",

Sin qui Minore. Premesso che non abbiamo mai avuto il piacere di parlare con lo stesso né con Picciotto o altri ancora, il lettore ci consenta un paio di considerazioni.

Il Bando. Letto e riletto ci siamo messi dalla parte di chi deve rilevare il titolo e ci siamo chiesti " Tu saresti disponibile"  La risposta è stata negativa. E' un bando oneroso, con cifre che non si comprende bene da dove scaturiscano. Un impegno a riportare Trapani in serie B.
Sulla base di quali certezze uno può prendere tale impegno, atteso che i campionati si vincono e si perdono a volte per episodi? E se dopo quattro anni non si è riusciti nell'impresa? E poi, la fidejussione al Comune che dovrebbe nominare gli organi di controllo sulla spesa della società.
Un ente pubblico che va a controllare come un privato spenda i soldi non mi sembrail massimo della democrazia finanziaria. 
I tifosi. Capisco la loro amarezza, tifoso lo sono anche io e quello che abbiamo vissuto lo scorso anno e l'inizio di questo non lo auguriamo neanche alle tifoserie con cui sportivamente non corre buon sangue. Ma dobbiamo fare tesoro di quanto successo. 

Bisogna tifare con la testa e non con lo stomaco. De Simone è stato cacciato via a furor di popolo abbracciando il progetto Heller che ha portato Petroni che ha portato, che ha portato...sappiamo come è andata a finire. 

Gli innamoramenti non sortiscono effetti a lungo tempo, ma bruciano subito le passioni.
Non so se e chi parteciperĂ  al bando, non so se e chi ridarĂ  alla luce una squadra che porti il nome del Trapani nel calcio professionistico.
Mi auguro solo che chiunque sia faccia il suo lavoro con passione e coscienza e sopratutto che venga lasciato lavorare senza pressioni.
Ricordo ancora, e tanto amaro mi è rimasto in bocca, quel "Bulgarella vattene" scritto sui muri da tifosi eccessivamente pretenziosi.
Chiudo dicendo ancora e sempre FORZA TRAPANI,

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