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Trapani Cambia su sfiducia: "Damiano ebbe possibilità di vero cambiamento"

23 Ottobre 2015 10:45, di Niki Mazzara
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"Luglio 2014, si è da poco dimessa l’assessore al lavoro, politiche sociali, sport, eventi e turismo del Comune di Trapani, Maria Gabriella De Maria"....

"Luglio 2014, si è da poco dimessa l’assessore al lavoro, politiche sociali, sport, eventi e turismo del Comune di Trapani, Maria Gabriella De Maria". Questo lo scenario rievocato nella nota stampa di "Trapani Cambia", a firma di Maria Pia Erice e Sabrina Rocca, che interviene sull'attuale situazione politico-amministrativa cittadina all'indomani della bocciatura della mozione di sfiducia al sindaco Damiano. "Non si tratta - proseguono Erice e Rocca - delle prime dimissioni di un assessore dopo appena 2 anni di amministrazione Damiano. La città di Trapani non ha una programmazione estiva, nessun piano per il rilancio dell’economia. Frazioni e quartieri abbandonati, si fa fatica ad immaginare Trapani come cuore di un Mediterraneo moderno e accogliente. Alle scorse amministrative avevamo proposto un progetto ma i trapanesi hanno scelto altro. Nonostante tutto pensiamo che dobbiamo qualcosa a quei 5mila cittadini che ci hanno dato fiducia. Per questo chiamiamo il Sindaco Damiano. Vogliamo parlare con lui e lo facciamo. Una sera estiva al porto, davanti a tutti, perché le stanze chiuse e i segreti non ci piacciono. Abbiamo una proposta per lui: una giunta di cittadini, di professionisti, disposti a governare a titolo gratuito. La sua risposta quella sera fu : “Vi farò sapere”. Come potete già immaginare, non ci ha fatto mai sapere. Perché ve lo raccontiamo proprio adesso? - si legge ancora nella nota - Perché adesso, subito dopo il salvataggio di questo sindaco in Consiglio comunale, si aprono le porte all'ingresso dei salvatori in giunta. E chi sono questi salvatori della patria che hanno già proposto una giunta di salute pubblica?". Secondo "Trapani cambia", "l'onorevole Ruggirello non essendo riuscito nell'impresa di mettere il suo uomo Maurici sullo scranno del Sindaco, tenta di entrare dalla finestra a palazzo D'Alì. E avendo fatto strame nel 2012 del Partito Democratico arruolandone una parte, allora come alleati, oggi lo distrugge completamente come suo maggiorente. Nel frattempo - commentano Erice e Rocca - è andato a vuoto il tentativo di vendetta ordito dall'onorevole Fazio, primo motore immobile del fallimento della amministrazione Damiano e oggi sconfitto definitivamente nel duello con Ruggirello". "Damiano - concludono - avrebbe avuto la possibilità quella sera di due anni fa, di avere un vero tecnico al bilancio, un esperto ai lavori pubblici e una squadra coesa e senza velleità ma solo con idee chiare e progetti concreti. E forse questa città avrebbe avuto una opportunità. Perché noi siamo quelli che ragionano su 'a che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca'. E loro sono quelli che le mani le vogliono mettere sulla città".

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