Trapani, la guardia di finanza sequestra oltre 7.000 mascherine protettive irregolari
Denunciati sei esercenti per frode nell’esercizio del commercio
La guardia di finanza di Trapani ha effettuato negli ultimi giorni il sequestro sia amministrativo che penale di oltre sette mila mascherine, in alcuni casi non conformi ai prescritti requisiti di sicurezza in quanto recanti un marchio CE falso o alterato, in altri casi invece prive delle indicazioni previste dal
Codice del Consumo.Sei le persone denunciate per frode nell'esercizio del commercio.Â
L'attività rientra nell’ambito dei controlli disposti dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Trapani finalizzati al contrasto delle condotte fraudolente e delle pratiche commerciali sleali connesse all’emergenza epidemiologica COVID-19, eseguiti anche sulla base di segnalazioni provenienti dalla cittadinanza al numero di pubblica utilità 117.
In particolare i finanzieri del Gruppo Trapani hanno operato diversi sequestri di mascherine protettive, tra cui alcune del tipo FFP2 prive della marcatura CE o accompagnate da attestati di certificazione CE falsi in quanto non realmente rilasciati dagli appositi Organismi di controllo conformità , ovvero rilasciati da Organismi all’uopo non autorizzati in ambito Unione Europea.
Nello stesso periodo anche la Tenenza di Alcamo ha operato diversi sequestri di mascherine protettive per un totale di oltre 6.000 pezzi, alcune delle quali prive di etichettatura, di idoneo confezionamento e di tutte le indicazioni e prescrizioni previste dal Codice del Consumo, mentre altre erano riconducibili a Dispositivi di Protezione Individuale del tipo KN95 - FFP2 caratterizzate dall’artificiosa apposizione del marchio CE, non essendo presente alcuna documentazione attestante la dichiarazione di conformità CE ovvero un’eventuale autorizzazione di vendita in deroga ai requisiti di legge.
Complessivamente le condotte sopra descritte hanno comportato la segnalazione di sei
soggetti alla locale Autorità Giudiziaria per il reato di “frode nell’esercizio del commercio”,
previsto e punito dall’art. 515 del codice penale, e di tre soggetti all’Autorità Amministrativa
(Camera di Commercio di Trapani) per le violazioni di cui agli artt. 6, 7 e 9 del Codice del
Consumo (D. Lgs. n. 206/2005).
Le richiamate operazioni di servizio si inseriscono nel piĂą ampio dispositivo di vigilanza
messo in atto dal Corpo, a salvaguardia della salute dei cittadini e a tutela degli
imprenditori onesti.
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