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Trapani, la Provincia contro il taglio dell'ente

26 Ottobre 2012 14:40, di Niki Mazzara
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Trapani, 26 Ottobre 2012- “La Provincia Regionale di Trapani quasi sicuramente non sarà soppressa o accorpata con altri enti e altre realtà locali che, pur essendo  geograficamente vicine, sono però molto distanti sotto quasi tutti i profili, storici e culturali innanzitutto ma anche delle peculiarità territoriali e delle caratteristiche socio-economiche. Ne prendiamo atto con soddisfazione perché non è pensabile che con un semplice tratto di penna si cancellino 150 anni di storia, di usi e costumi impressi, per così dire, nel “DNA” degli abitanti di tutti i Comuni che nel tempo hanno concorso alla formazione della nostra Provincia la cui esistenza coincide in pratica con la proclamazione dell’unità d’Italia”.   Questo, in linea di massima, il pensiero che viene espresso da quasi tutti i  componenti del Consiglio Provinciale di Trapani a commento delle notizie che negli ultimi giorni hanno preso via via consistenza e che consentono oggi di potere affermare che, almeno per ora, il decreto emanato dal Governo-Monti in materia di riforma delle Province interessa soltanto le Regioni a statuto ordinario e che quindi, per quanto concerne la Regione Siciliana, spetterà alla nuova Assemblea, quella che uscirà dalle elezioni del prossimo 28 ottobre, varare le proprie regole. Rientra in quest’ottica anche la recente proposta di riassetto istituzionale degli enti locali in Sicilia elaborata dall’Unione Regionale delle Province Siciliane che prevede l’istituzione delle Città Metropolitane di Palermo, Catania e Messina e la permanenza delle restanti sei Province, fra cui quella di Trapani, alle quali anzi ridistribuire i territori risultanti dalle riduzioni che dovrebbero essere operate nell’ambito della istituzione delle Città Metropolitane ed assegnare le nuove competenze derivanti dalla contestuale abolizione della miriade di altri organismi (ATO, Consorzi, Asi etc.) i quali  incidono moltissimo sulla spesa pubblica sfuggendo però, essendo organismi nominati e non eletti dal cittadino, ai controlli che devono invece necessariamente sussistere se si vuole che la res pubblica sia gestita con oculatezza e soprattutto con trasparenza e rispetto della legalità. “L’Italia comincia da Trapani” – afferma Peppe Poma, Presidente del Consiglio Provinciale di Trapani – citando la frase storica, rivolta nel secolo scorso all’allora Presidente del Consiglio dei Ministri, Giovanni Giolitti dall’ex Parlamentare ed ex Ministro trapanese, Nunzio Nasi.  Lo vorrei ricordare a tutti i nostri candidati alla Regione (cosa che peraltro ho fatto fin dai mesi scorsi) – aggiunge Poma - alla luce della recente presa di posizione ufficialmente assunta dall’U.R.P.S. con la succitata proposta che, nel ribadire come scelta irrinunciabile l’elezione diretta del Presidente della Provincia e l’elezione di primo livello dei Consiglieri Provinciali, vuole essere anche un contributo programmatico per tutte le forze politiche in lizza e che, dopo il rinnovo, sarà oggetto di confronto con la nuova Assemblea e con il nuovo Governo. Provincia, dotare l’ospedale di Marsala di apposita emodinamicaàaàa Trapani, 26 Ottobre 2012 - Punta a risolvere una grave manchevolezza della sanità pubblica l’atto di indirizzo a suo tempo presentato da Edoardo Alagna (PD) ma sottoscritto anche, in maniera bipartisan, dai rappresentanti di tutti i gruppi politici, l’atto di indirizzo unanimemente approvato dal Consiglio Provinciale nel corso della sua ultima seduta. Il documento infatti tende ad impegnare il Commissario Straordinario della Provincia Regionale di Trapani ad attivarsi con l’Assessorato Regionale alla Sanità e con la Dirigenza Sanitaria dell’ASP di Trapani affinché l’UTIC (Unità Terapia Intensiva Coronarica) dell’Ospedale “P. Borsellino” di Marsala venga fornita di apposita emodinamica tale da garantire un’Unità Coronarica al passo con i tempi,  in grado cioè di assicurare un tempestivo ed idoneo intervento ai cittadini che in essa si ricoverano.  A tal fine, nell’atto di indirizzo ora approvato si sottolinea, fra l’altro, che anche in Italia le malattie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte ed il primo problema della sanità pubblica con 73 mila decessi l’anno. La città di Marsala, che conta circa 90 mila abitanti (quinta città della Sicilia per popolazione), pur essendo munita di una nuova struttura ospedaliera, che dovrebbe essere all’avanguardia sia dal punto di vista del personale sanitario e para sanitario che da quello delle attrezzature sanitarie, non dispone, invece, di idonea “Unità Coronarica” in grado di fornire un tempestivo intervento ed una adeguata qualità delle terapie da effettuarsi sui ricoverati. Malgrado l’Ospedale di Marsala sia fornito di una Unità di Terapia Intensiva Coronarica (UTIC), la stessa è infatti sprovvista della competente emodinamica che è fondamentale per l’espletamento delle procedure diagnostiche ed interventistiche di coronarografia ed angioplastica. L’assenza di una Unità Coronarica al passo con i tempi – si afferma ancora nell’atto di indirizzo – comporta, nei casi urgenti, il trasferimento dei ricoverati a Marsala per problemi cardiovascolari negli Ospedali di Trapani e di Sciacca. Il trasferimento dell’infartuato, che deve necessariamente essere effettuato entro un arco di tempo ristrettissimo, costituisce di per sé stesso – conclude il documento - ulteriore potenziale causa di decesso del malato. Inoltre, presso l’Ospedale di Marsala, non vengono ricoverati soltanto i cittadini lilybetani, ma anche quelli di vari Comuni limitrofi, cosicché tale struttura ospedaliera ha un bacino di utenza compreso fra 150 e 180 mila persone.

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