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Trapani | Cronaca

Trentatré anni fa il naufragio dell'Espresso Trapani

29 Aprile 2023 07:54, di Laura Spanò
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Intrappolati in fondo al mare riposano sette delle 13 vittime

Un mare liscio come l' olio, una nave quasi nuova e in perfette condizioni, una facile manovra  per entrare in porto e attraccare al molo Garibaldi. Perché il traghetto Livorno-Trapani denominato "Espresso Trapani", è finito in fondo al mare? Perchè si è inabissato quando aveva già superato il faro dopo 23 ore di navigazione?

Domande ancora aperte queste 33 anni dopo quel 29 Aprile 1990.

L'ipotesi più acclarata fu che i 66 camion che trasportava il traghetto fossero stati liberati dalle catene prima delle manovre di entrata in porto. Un' operazione che avrebbe provocato lo spostamento di alcuni Tir, la rottura di altre rizze (i ferri che legano gli automezzi pesanti alla nave), il capovolgimento improvviso dell' Espresso Trapani.

L'Espresso Trapani è stato inghiottito dal mare in appena 19'. Una tragedia ricostruita dalla capitaneria di porto in un dossier e inviata al sostituto procuratore della Repubblica Pietro Pellegrino.

Ecco cos' è accaduto nel mare tra l' isola di Levanzo e il porto di Trapani il pomeriggio di quella domenica di fine aprile. La città festeggiava San Francesco di Paola, patrono dei marinai.

Ore 16.58: il comandante dell' Espresso Trapani vira bruscamente a sinistra per entrare in porto mentre il traghetto si rovescia sul lato destro. Ore 17: viene lanciato il May Day. Ore 17.02: l' ufficiale di turno alla centrale operativa della capitaneria dà l' allarme alle unità navali. Ore 17.05: l'Sos viene raccolto dall'aliscafo Botticelli che sta per lasciare il piccolo porto di Favignana. Il comandante del Botticelli fa scendere i suoi passeggeri e salpa verso l' isolotto di Formica. Ore 17.06: anche la nave cisterna Vetor II lascia Favignana e punta verso lo specchio di mare dove presumibilmente è affondato il traghetto. Ore 17.12: mollano gli ormeggi le prime due motovedette della capitaneria di porto di Trapani. Ore 17.15: la radio costiera smista l' allarme a tutte le imbarcazioni in navigazione nel Basso Tirreno. Ore 17.17: il comandante dell' aliscafo Botticelli non vede nessuna nave fra lo scoglio dei Porcelli e l' isolotto di Formica. Il traghetto è già in fondo al mare, scomparso in diciannove minuti.

I soccorsi, sono arrivati a tempo di record: il primo naufrago è stato ripescato soltanto a 41 minuti dal May Day. I soccorritori quando arrivano in zona vedono solo le bolle d' aria che salgno dal fondo, spiega il capitano di corvetta Giuseppe Impallomeni, vicecomandante della capitaneria di porto di Trapani. I racconti dei naufraghi confermano l' efficienza della macchina di soccorso.

Ma perché è affondata? Cosa l' ha trascinata fino a cento metri di profondità? Un altro naufragio quello del Karol W - è avvenuto qualche anno fa sempre con mare liscio come l'olio.

Oltre al comandante Leonardo Bertolino ed al direttore di macchina Gaspare Conticello, non furono mai recuperati anche i corpi di Ignazio Mauro, Claudio Merlino, Giovanni Maranzano, Antonino e Salvatore Mirabile. A bordo c'era anche la moglie del comandante Bertolino, Rosa Adragna, anche lei nell'elenco delle tredici vittime, assieme a Francesco Gianquinto, Giuseppe Fonte, Filippo Randazzo, Michele Caruso e Francesco Lombardo, che vennero però recuperati dal mare.

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