Trapani – Le previsioni non sono ottimistiche, e a fine anno i consuntivi segneranno il rosso. Stiamo parlando di turismo nelle zone balneari. Nell’estate 2025 si sta assistendo ad un calo di presenze nelle città balneari, in Italia e in Sicilia.
Anche la provincia di Trapani segue questo trend, molti operatori turistici lamentano un modesto calo di presenze nei mesi di luglio e agosto, i due mesi turistici nei quali si registrava il tutto esaurito. La tendenza emerge chiaramente dallo studio dell’Osservatorio delle Destinazioni Balneari, redatto da JFC srl, che fa riferimento al periodo 19 maggio-26 giugno 2025.
La ricerca, che prende in esame mode, tendenze e previsioni delle vacanze al mare 2025, evidenza:
– una riduzione dei turisti italiani e un incremento dei turisti provenienti dall’estero;
– un aumento dei daily user italiani che si recano in giornata nelle località balneari della penisola, senza quindi alloggiare fuori casa;
– un andamento assai difforme non solo da destinazione a destinazione, ma anche da operatore ad operatore presente nella stessa località;
– una grande difficoltà per le situazioni mediane, quindi per destinazioni, operatori, servizi che si collocano “nel mezzo” (della qualità, del prezzo, dell’offerta, del posizionamento,
etc.).
Inoltre lo studio mette in risalto come la “vacanza balneare” rappresenta la vacanza primaria nel corso dell’anno per una quota elevatissima di italiani ed europei, più precisamente per il 51,2% dei connazionali che fanno almeno un periodo di vacanza di una
settimana durante l’anno e per il 32,7% degli europei, sempre facendo riferimento ai residenti in altri Paesi europei che fanno almeno una vacanza settimanale, durante l’anno.
I mercati stranieri e italiani. Mentre però i mercati stranieri tengono e in alcune destinazioni balneari segnano incrementi decisamente interessanti, pur partendo da indici percentuali già oggi significativi: tali mercati segneranno un +5% di flussi, la vera scossa giungerà dal mercato interno, quello nazionale che registrerà una riduzione del –1,1% di flussi complessivi. La specifica lo studio occorre anche considerare che tali dati complessivi sono sostenuti dai connazionali che andranno al mare in giornata, per poi fare ritorno a casa in serata (che segnano un +1,9%), in quanto i “veri” turisti italiani che soggiorneranno lungo le nostre coste almeno una notte durante l’estate caleranno di un significativo -4,1%.
I referenti dei tour operator e le agenzie di viaggi indicano – per questa estate – una riduzione delle vendite relative al prodotto Mare Italia sul mercato interno del -6,4%, mentre rimangono stabili gli indicatori di vendita relativamente al prodotto Mare estero.
I prezzi. Nell’estate 2025 i prezzi dell’intera filiera balneare italiana crescono in maniera più moderata rispetto all’ultimo biennio, portando la vacanza balneare a costare il 5,5% in più rispetto allo scorso anno; e il fatturato cresce anch’esso del +2,3%, e questo lo si deve in particolar modo all’incremento di clientela internazionale (che spende di più rispetto ai nostri connazionali.
Anche in provincia di Trapani, come nel resto della Sicilia da Agrigento a Siracusa, gli operatori stanno rilevando la diminuzione delle presenze così come evidenziate dallo studio. Un trend che dovrà essere meglio studiato e valutato alla fine della stagione ma che
impone l’adozione di correttivi in campo nazionale, regionale e locale e una riflessione in vista dell’adozione di nuove strategie.
Unici dati positivi. San Vito Lo Capo è al quinto posto tra le destinazioni balneari scelte dai turisti italiani e stranieri con 2.290 voti pur se con tre posizioni in meno rispetto allo scorso anno. Per quanto riguarda invece la destinazione balneare percepita dagli italiani come quella più green e sostenibile, indicata quindi come la località dove vi è un’accentuata sensibilità ambientale, al primo posto ci sono Isole Egadi con 802 punti (non erano presenti nella classifica tra le top 20 lo scorso anno)
“Il trend – dice la presidente del Distretto Turistico Sicilia Occidentale, Rosalia D’Alì – non è confortante anche se come sottolineano i dati gli stranieri continuano a preferire il nostro
territorio, un fenomeno che investe l’intera isola e che tocca da vicino anche le località simbolo della provincia. Ma l’estate 2025 sarà ricordata, purtroppo, anche come una stagione segnata dal dramma degli incendi che stanno devastando vaste aree del nostro patrimonio naturalistico e paesaggistico. Bruciano i nostri boschi, la nostra vegetazione, la nostra meravigliosa macchia mediterranea, la nostra identità e viene messa a dura prova anche l’immagine turistica della Sicilia Occidentale, che da sempre si fonda sulla bellezza, l’autenticità e la magia del paesaggio. L’immagine della Sicilia che brucia danneggia profondamente il nostro posizionamento turistico e richiede risposte immediate. Chiediamo
un impegno straordinario e concreto da parte delle istituzioni regionali e nazionali per affrontare, con risorse e azioni strutturate, l’emergenza ambientale e l’erosione del nostro brand turistico. Il Distretto Turistico – conclude Rosalia D’Alì – è pronto a fare la sua parte, ma è indispensabile e quanto mai urgente una maggiore sinergia istituzionale che chiediamo a gran voce”