Tutelare i portatori di handicap, Centri riabilitazione convenzionati e centri alloggio
La consigliera comunale Garuccio avanza richiesta al sindaco
Attuare misure tutelative rivolte a soggetti portatori di handicap- CSR convenzionati e centri alloggio.
E' quanto chiede Anna Garuccio,  consigliere municipale del Comune di Trapani, al sindaco Giacomo Tranchida.
La Garuccio, considerata " la diffusione a tutto il territorio italiano delle misure restrittive messe in atto dal Governo Nazionale definito #Iorestoacasa ", e che "  l'Amministrazione si è premurata nello stilare nuove linee guida per le attività economiche ed assimilate pubblicata sul sito ufficiale dello stesso Comune", che "  Tali disposizioni presenti nella pagina web del Comune di Trapani vengono rivolte alle seguenti attività : Cinema, Teatri, sale bingo, Discoteche; Ristoranti e Bar; Vendita Generi Alimentari; Attività commerciali; Medie e grandi strutture di vendita, Fiere e Mercati; Farmacie e Parafarmacie, Sospese Paleste, piscine, centri sportivi; Attività artigianali; Servizio taxi ed N.C.C"
La Garuccio evidenzia come "- Non vengono citate in alcun modo, ne attraverso dichiarazioni stampa, le adeguate e nuove misure in merito alle ristrettezze, sanificazione o tutela delle fasce deboli, prime fra tutti anziani e disabili . Le uniche ristrettezze riguardo queste due categorie riguardano le precedenti misure con cui venivano chiusi i centri sociali che comunque rimangono chiusi, disposizioni ormai superate dal DPCM dell’8 marzo.
Ma,. come tiene ad evidenziare la consigliera comunale "  da nessuna parte viene  menzionata la tutela  dei soggetti portatori di handicap frequentanti centri diurni o comunità alloggio convenzionati con il comune di trapani, come il centro permanente per disabili mentali chiamato "Casette Rosa" di via La Grutta, così come Csr finanziati dall'Asp di Trapani, C.s.r a.i.a.s del territorio trapanese o l’Auxilium, tanto per per citarne qualcuno, insieme ai centri più piccoli
Gli operatori del settore, medici, fisiatri, logopedisti, fisioterapisti, ortopedici, neurologi, personale amministrativo, assistenti sociali, inservienti degli spazi, e tutti coloro non citati ma impegnati in attività di riabilitazione, non possono prescindere infatti dal contatto fisico con gli utenti spesso immunodepressi
- Tante sono le incongruenze nel decreto legge che permettono che gli atti riabilitativi continuino in molti ambienti, sottovalutando il rischio del contagio per gli utenti e per gli stessi operatoriÂ
In consideraziione di ciò, Anna Garuccio chiede al Sindaco Tranchida
- di adeguare, laddove esistano vuoti normativi nel Decreto, le misure tutelative utili a salvaguardare questo settore
- la tutela di tutti gli operatori e gli utenti attraverso la sanificazione di tutti gli ambienti interni ed esterni;
- di Sollecitare la sospensione delle attività salvo caso di riabilitazioni forzate e la cui sospensione potrebbe prevedere un ulteriore danno.
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