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Ucraina: l'aeroporto di Palermo si organizza per l'accoglienza.

08 Marzo 2022 21:33, di Redazione
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Messa a punto una macchina organizzativa perfetta.

I profughi ucraini sbarcati questo pomeriggio all'aeroporto internazionale di Palermo Falcone e Borsellino,  sono almeno una ventina, tra di loro adulti e bambini con il volo in arrivo da Cracovia. Per loro è stato creato un percorso d'accoglienza  dalla Gesap, la società che ha in gestione lo scalo di Palermo, in collaborazione con la direzione aeroportuale Sicilia Occidentale dell'Enac e della Polaria, la Polizia di Frontiera e il Comune di Palermo.

Un desk di assistenza e info è stato installato. Sul posto si trova anche un mediatore culturale , per orientare i profughi e fornire contatti con associazioni e istituzioni. I passeggeri ucraini, grazie alla collaborazione con la struttura del commissario per l'emergenza Covid della provincia di Palermo, potranno sottoporsi al a tampone antigenico ed , eventualmente, avere la posibilità di ricevere la somministrazione del vaccino anti-covid presso l'hub vaccini in sala check-in C.

Per il primo cittadino Leoluca Orlando si tratta " di un impegno all'insegna della concretezza della città e dell'amministrazione comunale, in sinergia con altre istituzioni per l'accoglienza dei profughi ucraini. Il segno tangibile di una città che conferma ancora una volta quanto siano prioritari l'importanza e il valore del diritto alla pace e alla vita".

Ha detto il direttore generale di Gesap Natale Chieppa: " Abbiamo contattato i nostri amici e partner dell'aeroporto di Cracovia. Ci sono tante persone in partenza. Hanno apprezzato la nostra disponibilità ad accogliere chi fugge dalla guerra in Ucraina". Il Commissario Covid di Palermo Renato Costa esprime soddisfazione: " La macchina dell'accoglienza dei profughi ucraini all'aeroporto di Palermo ha funzionato in modo impeccaile. Non sarebbe stato possibile senza un lavoro di squadra tra noi, Usmaf, Unhcr, protezione civile, Comune e Gesap. Per parte nostra , mettere queste persone che scappano da una guerra terribile in condizione di eseguire il tampone ed iniziare il percorso vaccinale era il minimo che potessimo fare: la loro sicurezza, in questo momento di sofferenza, ci sta particolarmente a cuore".

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