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"Una meta per Fulvio": alla "Giannettino" il rugby come scuola di vita

03 Aprile 2014 20:21, di Ornella Fulco
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"Ètempo di andare avanti, non più confidando sull'impegno straordinario di pochi ma con l'impegno ordinario di tutti". Questa frase di Giovanni Falcon...

"Ètempo di andare avanti, non più confidando sull'impegno straordinario di pochi ma con l'impegno ordinario di tutti". Questa frase di Giovanni Falcone, citata dal tecnico federale Marco Quattrociocchi nel corso dell'avvio della manifestazione "Una meta per Fulvio", svoltasi oggi alla caserma "Giannettino", racchiude in sé il significato dell'esibizione sportiva organizzata dalla scuola di rugby "I Fenici" di Marsala - ulteriore appuntamento in calendario di "Non ti scordar di me" - che ha visto, sul campo messo a disposizione dal 6° reggimento Bersaglieri, atleti provenienti, oltre che dalla città lilibetana, anche da Palermo e Agrigento. Presenti gli esponenti di Libera, Salvatore Inguì in testa, il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Fernando Nazzaro, il pm Andrea Tarondo, il sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, la signora Maria Augello, vedova del Prefetto Fulvio Sodano, Margherita Asta, i rappresentanti della Scorta Civica trapanese, i familiari di Nino Via. "Credo che la sfida sia ormai aperta e che, prima o poi, dovranno arrendersi coloro che pensano che noi smetteremo, - ha detto la signora Maria - dobbiamo svegliare quella parte di Stato che dorme, che trova conveniente non ascoltare o far finta di niente, non tutelare chi si espone maggiormente sperando che, in questo modo, desista".  "La giustizia e  la legalità - ha concluso rivolgendosi ai giovani presenti - devono entrare nel nostro quotidiano, anche nelle azioni più piccole e più semplici". "I valori che stanno alla base del nostro sport - ha detto ancora Quattrociocchi che, come tutti gli sportivi veri, ha saputo toccare le corde del cuore dei presenti - sono valori che formano per la vita. Le stesse regole del rugby ci insegnano che non si va avanti, non si conquista la meta se non si resta uniti, se non ci si fida e affida ai compagni, se non ci si sacrifica con quel passaggio all'indietro che, però, è proprio quello che potrà consentire a tutti di guadagnare altro terreno". Una metafora affascinante, non c'è dubbio, che raccogliamo e riportiamo perchè da ciascuno possa essere applicata, anche fuori dal terreno di gioco. Come ha fatto Fulvio Sodano: non è un caso, forse, che il "Prefetto del popolo" avesse giocato, in gioventù, a rugby, nel ruolo di "pilone".

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