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Trapani | Cronaca

Unabomber. Il legale ha proposto appello

07 Gennaio 2021 16:00, di Redazione
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Tra le vittime dell'ingegnere palermitano anche un ispettore di polizia della procura di Trapani

L’avvocato Carlo Emma, difensore di Roberto Sparacio, l’ingegnere di origine palermitana,
residente a Pantelleria, condannato lo scorso anno a 5 anni e 8 mesi dal gup di Trapani per tre attentati con materiale esplosivo, ha proposto appello, ritenendo il suo assistito
totalmente infermo di mente.
Tra le vittime del presunto attentatore anche l’ispettore di polizia della sezione di Pg della Procura di Trapani, Gianni Aceto, rimasto ferito ad una mano nell’esplosione di una pen drive.

 A Sparacio, nel corso del giudizio abbreviato, era stata riconosciuta, come richiesto dal suo legale, la semi – infermità mentale. Il PM aveva chiesto una pena di 6 anni e 4 mesi. Un procedimento che si è avvalso di diverse perizie tecniche da parte di psichiatri e psicologi incaricati da tutte le parti: accusa, difesa, GUP.

Indagini e processo, accertarono che Sparacio aveva spedito la chiavetta esplosiva all’avvocato Monica Maragno per una sorta di vendetta legata a contenziosi giudiziari di natura civilistica. L’avvocato però consegnò la busta alla Procura non riconoscendo l’invio. Sparacio aveva già colpito allo stesso modo sia a Pantelleria, nei confronti di un suo dipendente che rimase ustionato da un composto chimico cosparso sul sedile della sua auto, che a Palermo, dove con un pen drive esplosivo fu ferito un giovane. I motivi erano più o meno simili: contenziosi di natura privata irrisolti o cause civili perse in tribunale.

A Pantelleria gli investigatori scoprirono un laboratorio ricavato in locali di pertinenza del professionista dove miscelava sostanze chimiche ed esplosive e dove avrebbe confezionato gli ordigni, ben più che artigianali. Sparacio è stato condannato anche al risarcimento della parti civili e alla fine della detenzione dovrà trascorrere un altro anno di terapia in una casa di cura e custodia,

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