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Ustica Lines interviene sulla sospensione del servizio con Ustica e le Pelagie

10 Dicembre 2014 09:22, di Niki Mazzara
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Dopo la decisione di sospendere i collegamenti con Ustica e le Pelagie, la società Ustica Lines ha diramato un comunicato a chiarimento della decision...

Dopo la decisione di sospendere i collegamenti con Ustica e le Pelagie, la società Ustica Lines ha diramato un comunicato a chiarimento della decisione e per sgomberare il campo da fraintendimenti. In una nota la società ricorda come “ non ci va giù di passare come coloro che non vogliono effettuare un servizio che hanno svolto con impegno e professionalità per ben 21 anni. Perché non ci va giù di subire affermazioni, fatte proprie da alcuni Amministratori, che potrebbero indurre a far credere che la nostra Azienda voglia speculare e penalizzare gli abitanti delle isole minori e coloro che vi lavorano. Perché abbiamo il diritto ed il dovere di tutelare gli oltre 500 dipendenti della nostra Azienda che rischiano di perdere il posto di lavoro per scelte che siamo costretti a subire e le cui responsabilità si vogliono far ricadere su di noi". "Vogliamo dire le cose come stanno realmente, - continua la nota della Ustica Lines- sui collegamenti con Ustica e le Pelagie, sui bandi emanati e sulle condizioni inaccettabili introdotte dalla Regione e sulla nostra attività. A riguardo non possiamo non precisare che l’Ustica Lines effettua il servizio di collegamento con Ustica e le Pelagie dal 1994 e, dal 2003, in forza di contratti quinquennali con la Regione Siciliana. Scaduto l’ultimo contratto, la Regione ne ha prorogato gli effetti per un ulteriore mese e, quasi contestualmente, ha inopinatamente ed incredibilmente deciso di emanare due bandi per assicurare il servizio di trasporto per un periodo di appena 4 mesi per il primo bando e di 3 mesi e 22 giorni per il secondo, per di più introducendo, per la prima volta, una serie di condizioni che hanno reso inaccettabili ed antieconomici i bandi per qualunque azienda che operi in questo settore, tant’è che nessuna di esse vi ha partecipato". " Già la proposta di un servizio per soli 4 mesi – evidenzia il vertice della società di trasproto- è inaccettabile, perché non è possibile da parte delle aziende, fare alcuna programmazione, perché i costi lievitano enormemente, ed il servizio di conseguenza diventa inattivo. In aggiunta a ciò, tale modo di operare non offre alcuna garanzia di continuità ai collegamenti venendo meno all’obbligo di assicurare il diritto alla mobilità agli abitanti delle isole. I bandi adottati prevedono il primo uno stanziamento di 2.579.667,00 euro ed il secondo di 1.998.736,00 euro calcolati, presumiamo, dalla Regione, sulla base di parametri ufficiali; ma guarda caso sono state eliminate le voci riguardanti il costo sostenuto per il mezzo veloce di riserva, quest’ultimo essenziale per assicurare continuità, qualità del servizio e competitività. In aggiunta a ciò dal costo del servizio viene detratta la ulteriore voce relativa al numero dei passeggeri (essendo un introito per l’azienda) . Solo che la Regione nel bando ha considerato un numero di passeggeri non reale e realistico rispetto al periodo preso in considerazione dai bandi, sottraendo in tal modo surrettiziamente risorse su cui la società erogatrice del servizio poteva contare. In secondo luogo, i bandi prevedono che la società aggiudicataria del servizio rimborsi alla Regione i costi non sostenuti per le mancate partenze a causa del maltempo. E tale previsione rivela in tutta la sua evidenza come chi redige i bandi non sia a conoscenza delle attività svolte dalle aziende anche in caso di mancate partenze. Infatti, in questi casi, la compagnia sostiene i costi per il consumo di gasolio (per spostamenti in banchina, partenze per verificare se la tratta possa essere coperta ugualmente ed eventuale ritorno in banchina, per i generatori di bordo e per i motori principali, che vengono tenuti in moto per essere pronti alla partenza e per le normali procedura di sicurezza, per la navigazione fino ad una rada protetta) e per il personale, che lavora 24 ore su 24 per garantire sicurezza dei mezzi e per poter partire non appena le condizioni meteo lo consentano. "Inoltre - si legge ancora nella nota di Ustica Lines -  l’azienda, in caso di mancata partenza, non introita il corrispettivo della vendita dei biglietti. Infine, la Regione ha imposto nei bandi un aumento delle tariffe del 26,3% sui collegamenti per le Pelagie e su Palermo/Ustica sino a raggiungere il 49%. E’ assolutamente improponibile ed inopportuno pensare di aumentare le tariffe in momenti di crisi come quelli che si stanno vivendo, tenendo conto che i maggiori fruitori dei collegamenti in questione sono residenti e lavoratori . In questo modo si vogliono penalizzare ulteriormente i cittadini di questa nostra Isola che non possono essere le vittime di scelte illogiche ed inadeguate. Piuttosto, quindi, di ipotizzare la formazione di fantomatici cartelli - concludono da Ustica Lines - la Regione farebbe bene a verificare le condizioni contrattuali proposte e se queste assicurino un minimo riscontro economico alle imprese piuttosto che scaricare su di esse responsabilità, errori di valutazione, eventuali esigenze operative ed economiche che sono ascrivibili in pieno alla stessa Regione. Da parte nostra auspichiamo che possa essere valutata con serenità ed in termini realistici la situazione, ribadendo la nostra consueta disponibilità al dialogo ed al confronto, nell’interesse dei cittadini delle Isole minori e dei lavoratori".

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