Valderice, aumentano IMU ed IRPEF

Valderice, 27 ottobre 2012 – La giunta municipale ha deliberato di aumentare al massimo  possibile consentito dalla legge l'aliquota IMU per tutte le ...

Valderice, 27 ottobre 2012 – La giunta municipale ha deliberato di aumentare al massimo  possibile consentito dalla legge l'aliquota IMU per tutte le abitazioni che non siano quella principale e di fissare all'8 per mille l'aliquota dell'addizionale IRPEF. Alla percentuale base imposta dalla legge di 7,6 per mille di IMU per le abitazioni che non sono quelle principali, i proprietari di immobili a Valderice dovranno aggiungere un altro 3 per mille che porta l'aliquota IMU a 10,6 per mille. Rimane invariata l'aliquota al 4 per mille per le abitazioni principali e invariate pure le detrazioni previste per legge.La delibera reca con sé una puntuale relazione del dirigente del settore finanziario nella quale si pone in evidenza come già vi sia stata una contrazione dell'ICI 2011 e dell'IMU 2012 e in aggiunta anche una riduzione dei trasferimenti statali e regionali. Scrive a questo proposito la dottoressa Angela Giurlanda: «sul fronte delle entrate si registra, pertanto, attualmente una riduzione superiore a €.900.000,00 che non può essere compensata da analoga riduzione delle spese. Queste ultime, anzi, risultano particolarmente gravate dagli aumenti verificatisi nell’ultimo anno del prezzo delle utenze energetiche, del carburante e, non ultimo, del costo del servizio smaltimento rifiuti». «L'aumento delle aliquote, anche se decisone impopolare - commenta il sindaco Camillo Iovino - appare una scelta obbligata ed insieme responsabile, perché l'unica possibile a mantenere gli standard minimi dei servizi al cittadino. Una decisone analoga a quella presa, purtroppo, dalla maggior parte dei comuni siciliani ed italiani». Considerazione che la giunta ha formalizzato anche nella delibera ove si legge «che l’aumento delle aliquote IMU e l’addizionale Irpef appare l’unico strumento per fronteggiare utilmente la riduzione delle risorse Statali e Regionali che tale aumento serve a consentire la conservazione degli equilibri di bilancio nonché a garantire l’impegno alla prosecuzione dei contratti del personale precario e per alcuni la trasformazione degli stessi» «Immagino già che l'opposizione appena leggera la delibera affermerà che basta ridurre le spese - commenta Iovino -. Èuna considerazione demagogica e, soprattutto, una misura impraticabile. Lo diciamo anche in delibera: la diminuzione di entrate non può essere compensata da una analoga riduzione delle spese. L'atto giungerà in Consiglio Comunale blindato dai numeri. Non i numeri dei consiglieri comunali di opposizione o maggioranza che siano, ma bensì dai numeri del bilancio. A meno che ciascun consigliere non voglia assumersi la responsabilità di danni finanziari ed erariali che si percuoterebbero anche negli esercizi finanziari futuri: insomma il dissesto»

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