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Valderice, repliche e controrepliche tra il sindaco e il Pd Valderice - Trapani Oggi

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Valderice, repliche e controrepliche tra il sindaco e il Pd Valderice

30 Novembre 2012 16:35, di
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30 Novembre 2012- Dopo la ufficializzazione della decisione a non ricandidarsi e di voler azzerare la giunta e le accuse di fallimento della propria a...

30 Novembre 2012- Dopo la ufficializzazione della decisione a non ricandidarsi e di voler azzerare la giunta e le accuse di fallimento della propria azione amministrativa da parte del capogruppo del Pd Francesco Cicala, il sindaco, ancora in carica,di Valderice Camillo Iovino interviene per l'ennesima volta nella discussione a distanza a ribalta verso gli altri, sia della maggioranza che dell'opposizione consiliare, ed il Pd in particolare, le accuse di fallimento. In una nota Iovino definisce «inconsistenti le polemiche delle ultime ore sul cambio di passo politico che ho voluto determinare» ed anzi aggiunge che tali polemiche «confermano, se mai ve ne fosse stato bisogno, che l'apertura di una crisi era un passaggio obbligato. A quanto pare - continua Iovino - sia il centrodestra, sia il centrosinistra non si capacitano della mia scelta, serena e consapevole, di non ricandidarmi. Entrambi gli schieramenti sono rimasti orfani di una persona a cui addebitare tutte le colpe, così da potersi creare un alibi agli occhi della cittadinanza». Parole pesanti che sanno anche di sfogo, visto che lo stesso sindaco prosegue affermando che «emerge invece la confusione e l'incoerenza. Come si evince, per esempio, dalle dichiarazioni dell’enfant prodige del PD, il capogruppo Ciccio Cicala, che grida al "fallimento" per la modifica della squadra assessoriale. Ho l'impressione che sia implicitamente un atto di accusa per il suo stesso partito. Se si deve considerare falliti tutti i sindaci che hanno cambiato gli assessori credo che nel suo PD si potrebbe stendere un elenco interminabile, con importanti casistiche anche in qualche Comune vicino. Poi, se guardiamo alle ultime vicende del governo regionale, con dimissioni e cambi di guardia ancor prima iniziare credo che Crocetta, a detta di Cicala, dovrebbe essere il primo dei falliti». Quindi Iovino sferra un attacco frontale a 360 gradi in una difesa strenua della sua attività “. «Non voglio dare pagelle a nessuno - dice Iovino - ma, a volte, mi costringono: per amministrare bisogna conoscere le normative ed evitare di pronunciare falsi proclami. Ho subito un pressing mediatico dal PD e dai suoi esponenti, non ultimo anche da parte di qualche assessore pentito del centrodestra, sulla necessità di diminuire gli assessori da sette a quattro. Vorrei ricordare a questi novelli “Monti” che lo statuto comunale prevede obbligatoriamente il numero di sette assessori. Un eventuale scostamento da questa normativa porterebbe alla nullità degli atti di giunta. Queste affermazione provenienti da persone che per molti anni hanno amministrato Valderice la dice lunga sulla loro preparazione. Inoltre, lo statuto che ha stabilito in numero di sette gli assessori comunali è quello voluto e votato in consiglio dalla sinistra qualche anno fa. La logica dei Soloni di sinistra è che quando gli assessori sono del loro schieramento la “spending review” non si applica, se invece partiti non hanno poltrone gli assessori possono essere meno. Sapevo che non appena i partiti fossero rimasti a bocca asciutta avrei attirato le loro ire e quelle di tutti i consiglieri comunali. La politica non è abituata a “fare” i cambiamenti ma solo ad annunciarli!”. Poi, un invito alla sua parte politica che in questi frangenti non è che si sia spesa molto a difesa del primo cittadino apparso sempre più un “uomo solo al comando”, lasciato in balìa degli eventi. “ Spero che il centrodestra- afferma Iovino- più che alimentare inutili polemiche cominci a dialogare e ad attrezzarsi con una nuova classe dirigente e inizi a lavorare su un programma amministrativo di largo respiro che abbia come base il buon lavoro fatto in questi anni. Mi auguro che cominci a pensare anche alle primarie, e non prenda esempio da quello che sta succedendo nel PDL nazionale. Al centrosinistra auguro di tranquillizzarsi, ha fatto tanto per convincermi a non candidarmi. Non vorrei che avesse cambiato opinione!». Ora, attesa la controreplica sia del Pd che degli (ex) amici di Iovino del centrodestra, con una domanda che resta sospesa nell'aria: “e il paese?”.

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