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Valderice, Solidarietà e immigrazione.

31 Dicembre 2011 16:09, di Niki Mazzara
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Valderice, 31 dicembre 2011 – Stamattina in piazza municipio, il sindaco, Camillo Iovino, ed il direttore  della Caritas Diocesana di Trapani, don Ser...

Valderice, 31 dicembre 2011 – Stamattina in piazza municipio, il sindaco, Camillo Iovino, ed il direttore  della Caritas Diocesana di Trapani, don Sergio Librizzi hanno consegnato una bicicletta a ciascuno degli ospiti del centro per immigrati gestito dalla Cooperativa Badia Grande. La bicicletta, ben oltre la indubbia utilità di mobilità per i ragazzi del centro, e nel qualificarsi come mezzo legato all’indipendenza e all’ autonomia, è anche una chiara sollecitazione alla responsabilità individuale. Simbolicamente rappresenta il procedere nel cammino della vita, contando sulle proprie forze e possibilità, prendendo decisioni in autonomia, non facendosi troppo condizionare da ciò che pensa o fa, chi ci sta intorno. Èquesto il messaggio che gli operatori della cooperativa Badia Grande vogliono condividere con gli ospiti del centro. Al termine della consegna, i ragazzi,  in segno di ringraziamento alla comunità valdericina, sfileranno in bicicletta da piazza municipio a Bonagia.«Non può essere sfuggita, anche ai più distratti, la presenza di giovani immigrati che in bicicletta si muovono lungo la strada fra Trapani e Bonagia – dichiara il sindaco Iovino –. Non tutti possono farlo perché le biciclette erano insufficienti. Auspichiamo con il dono di domani di rendere tutti i giovani ospiti autonomi e indipendenti. La bicicletta è un dono simbolico di autonomia, indipendenza e responsabilità individuale, ma è anche un segno tangibile della solidarietà della comunità valdericina e di vicinanza verso queste persone che da noi cercano la serenità per costruire per se e le loro  famiglie un futuro migliore. Una speranza che non abbiamo il diritto di mortificare, che abbiamo il dovere di sostenere anche se siamo in un periodo di crisi per il nostro Paese; anzi, a maggior ragione, poiché siamo in un periodo di crisi ogni gesto di apertura e solidarietà va coltivato con convinzione e  generosità»

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