Vanda Grignani resta in carcere, convalidato l'arresto
La convalida nel pomeriggio
Il gip del Tribunale di Trapani, giudice Samuele Corso, ha convalidato l’arresto di Vanda Grignani la donna di 36 anni che nella notte tra sabato e domenica ha ucciso a coltellate il convivente, il pregiudicato Cristiana Favara di 45 anni. L'uomo ucciso con un coltello da cucina, è stato colpito mortalmente all’addome e ferite sono state trovate dal medico legale anche sulle braccia.
Il giudice ha accolto la richiesta del pm Eleonora Sciorella e disposto la misura cautelare della custodia in carcere. Non ha retto la difesa della donna che ha detto di aver ucciso il proprio compagno sostenendo di essersi difesa da una sua aggressione.
Il giudice Corso ha infatti contestato l’accusa di omicidio premeditato.
L'omicidio si è consumato nella notte tra sabato e domenica, nell'appartamento che i due condividevano in Via Avellone nel centro storico di Trapani nei pressi della Cattedrale.
Interrogata dal pm Vanda Grignani ha raccontato che l’uomo spesso la picchiava, sabato sera l’ennesima lite scatenata dal rimprovero della donna per il ritardo col quale aveva fatto ritorno a casa. Favara era soggetto a una misura cautelare con obbligo di rientro a casa entro le 23.
“Mi picchiava continuamente, ormai la mia vita era diventata impossibile” ha detto tra le lacrime agli inquirenti. La relazione tra i due era diventata sempre più burrascosa. Per sette volte, negli ultimi tempi, i carabinieri erano intervenuti in casa della coppia per riportare la calma.
All'1,15 era stata la stessa Grignani a chiamare i carabinieri. Un particolare che pesa nella misura cautelare, tanto da aver fatto scattare la premeditazione, sono quei messaggi che poco prima della tragedia sabato la donna aveva scritto nella sua pagina Facebook. La Grignani ha scritto che era pronta a far qualcosa di grave, tanto da chiedere già il perdono di chi la conosceva, qualcosa “che non avrebbe mai pensato di fare”.
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