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Verso Treviglio-Trapani, i numeri dei prossimi avversari della squadra granata

04 Novembre 2016 16:12, di Niki Mazzara
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Forte della vittoria contro Ferentino la Pallacanestro Trapani si prepara alla prossima sfida, in programma domenic prossima, alle 17, contro Trevigli...

Forte della vittoria contro Ferentino la Pallacanestro Trapani si prepara alla prossima sfida, in programma domenic prossima, alle 17, contro Treviglio. La prossima avversaria dei granata è una novità per il girone Ovest e, in estate, ha optato per la conferma di gran parte del nucleo della passata stagione. Tra le sue fila annovera due ex “trapanesi”. Uno d’adozione, quel Tommaso Marino che ha vestito la maglia granata nella Legadue 2004-2005 targata Luca Banchi; l’altro di nascita, ci riferiamo a Salvatore Genovese che sta cercando di rilanciarsi a questi livelli. Al confermato coach Adriano Vertemati il compito, innanzitutto, di mantenere la categoria, puntando su difesa asfissiante e transizione. Le prime giornate di campionato fanno però pensare che la Remer possa anche strizzare l’occhio ai play-off. Ecco i singoli. La mente della squadra è sempre Tommaso Marino (1986), che coniuga alla perfezione pericolosità offensiva ed, al contempo, capacità di costruire per i compagni. Abile nel subire tanti falli, data la sua propensione in uno contro uno, mentre ogni tanto va fuori giri, perdendo qualche pallone di troppo. I suoi numeri finora: 12.2 p.ti, 5.6 falli subiti e 5 assist di media. Buone le percentuali da due (55%), migliorabili invece quelle da tre (21%). Troppe, come detto, le palle perse, ben 3.2 a match. L’ala piccola è il realizzatore americano, di passaporto italiano, Adam Sollazzo (1990), che è un esterno che predilige l’uno contro uno, anche spalle a canestro. Èinoltre molto bravo nel creare per i compagni, mentre il tiro da fuori lo usa con il contagocce. Il fisico atletico lo aiuta, oltretutto, a tirare giù tanti rimbalzi. Nelle prime uscite stagionali sta viaggiando alla grande: 14 p.ti, 3.6 rimbalzi e 2 assist ad allacciata di scarpe. Molto bene dalla media, con il 50% su quasi 10 conclusioni ad incontro, e sorprendente il 56% da tre, su pochi tentativi però. Balbetta invece dalla lunetta, con appena il 54%. Una grossa mano sul perimetro arriva altresì dalla giovane guardia-ala Pierpaolo Marini (1993) che è alla prima esperienza lontano dalla sua Roseto. La doppia cifra è ormai un’abitudine per lui, ed anche in questo inizio di stagione sta facendo registrare numeri da “americano” (11.2 p.ti e 3.6 rimbalzi ad incontro). Non è certo un timido (quasi 10 conclusioni dal campo per gara) ed anche le percentuali dal campo lo premiano, con il 44% da oltre l’arco dei 6.75. Il ruolo di “quattro” è proprietà del confermato lituano Paulius Sorokas (1992), che in virtù delle sue qualità atletiche e tecniche può giocare sia spalle che fronte a canestro. Punisce spesso e volentieri i più lenti lunghi avversari in transizione e tira giù tantissimi rimbalzi, specialità dove risulta letteralmente dominante. Discontinuo invece nel tiro dalla distanza. Risulta oltretutto una preziosa arma tattica poiché, data la sua versatilità, riesce a ben giocare anche da “tre”. Viaggia finora con 9.6 p.ti (44% da due), 3 falli subiti, 2.4 assist e ben 11.8 rimbalzi di media. Male invece dalla linea della carità (50%) e da tre (25%). Il pivot è l’esperto Emanuele Rossi (1982) che mette al servizio della causa la sua notevole tecnica individuale. Non è certo un lungo atletico né un intimidatore d’area, e per tale ragione fatica un po’ alla voce rimbalzi, così come nel contenere avversari più “verticali” di lui. In attacco però ha buoni movimenti spalle a canestro ed un discreto tiro dalla media, anche se le percentuali al momento non sono altissime. Va a referto con 6.2 p.ti (38% da due) e 5.4 rimbalzi di media. Buon minutaggio poi per il play-guardia, scuola Cantù, Luca Cesana (1997), che in questo inizio di stagione sta ritagliandosi un ruolo di primo piano. I numeri parlano da soli, con 8 p.ti a match, conditi dal 67% da due e da un notevole 38% da oltre l’arco dei 6.75. Un buon contributo arriva anche dal pivot, anch’egli prodotto di Cantù, Curtis Nwohuocha (1997), che finora sta fornendo un apporto di sostanza in termini di rimbalzi (3.6) e punti (4.8 con il 67% da due), ciò negli oltre 15’ di permanenza media sul parquet. Un altro giocatore prezioso per le rotazioni dello staff tecnico lombardo è l’ala del 1987 Salvatore Genovese che, nei minuti concessigli (12’), non fa mai mancare il suo contributo in termini di pericolosità offensiva. Per lui 4.6 p.ti con il 43% da due ed il 31% dalla distanza. Dall’Olimpia Milano è poi arrivata la guardia-ala del 1997 Andrea Pecchia che rimane in campo quasi 13’ a match, assicurando alla sua squadra 3.6 p.ti (50% da due, 43% da tre) e 3.2 rimbalzi di media. Da brividi però il 25% dalla lunetta. Completano infine il roster l’ala Nicholas Dessì (1998) ed il “quattro” del 1998 Andrea Mezzanotte, che finora sono rimasti ai margini delle rotazioni di coach Vertemati.

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