Vertenza acqua, il procedimento si terrà al Tribunale di Trapani
Si è svolta ieri al Tribunale di Trapani, dinanzi il presidente De Simone, l'udienza sulla vertenza acqua avviata dal Comune di Erice nei confronti de...
Si è svolta ieri al Tribunale di Trapani, dinanzi il presidente De Simone, l'udienza sulla vertenza acqua avviata dal Comune di Erice nei confronti della Regione Sicilia e di Siciliacque ed EAS. Dopo aver rigettato le eccezioni di incompetenza territoriale che erano state avanzate alla scorsa udienza dagli avvocati dei due enti gestori, secondo i quali il procedimento doveva essere incardinato a Palermo, il presidente ha accolto invece le controdeduzioni sulla deroga presentate dall'avvocato Vincenzo Maltese, legale del Comune di Erice, considerato il carattere di “eccezionale urgenza” che la vertenza ha per il territorio di Erice. Sempre ieri, la giunta municipale ericina ha affidato l'incarico di consulente tecnico all'ingegnere Salvatore Nicosia, mentre l'ingegnere Gerardo Bonvissuto, del Dipartimento di Ingegneria Idraulica dell'Università di Palermo, è stato nominato dal Tribunale consulente tecnico d'ufficio. Bonvissuto avrà 120 giorni per depositare la propria relazione. Le operazioni peritali saranno avviate, vista la pausa estiva, il prossimo 3 settembre. I quesiti ai quali il consulente tecnico d'ufficio dovrà rispondere sono sei: se l'acqua che viene trattata dal dissalatore di Nubia, e che viene immessa nella rete idrica risponde ai parametri standard di conformità previsti dalla legge sulle acque potabili; se l'acqua proveniente dal dissalatore, a causa dei suoi malfunzionamenti e interruzioni, oppure per le caratteristiche chimiche che possiede, possa essere causa primaria della corrosione della rete idrica del territorio comunale lamentata e documentata dagli Uffici comunali, con potenziali danni anche alle condutture delle abitazioni private, e quindi anche con danno alla salute pubblica; se il fenomeno dell'acqua “gialla” e maleodorante che fuoriesce dai rubinetti delle abitazioni possa essere la diretta conseguenza della composizione/anomalia chimica dell'acqua stessa; quale soluzione migliore si può proporre per “normalizzare” la qualità dell'acqua. Il consulente dovrà , se è in grado, anche fornire una quantificazione economica di massima dell'integrale sostituzione della condotta idrica sull'intero territorio del Comune di Erice e quantificare il danno economico sin qui subito dal Comune di Erice, per i continui disservizi e fermi prolungati per la manutenzione dell'impianto di Nubia e per le interruzioni e gli interventi in via sostitutiva effettuati dai tecnici del Comune sulle perdite d'acqua. La prova così assunta "ante causam" potrebbe aprire scenari imprevedibili nei rapporti con la Regione Sicilia anche in previsione di eventuali azioni congiunte da parte degli altri Comuni che ricevono l'acqua dal dissalatore e che hanno subito forti disagi nel corso di questi anni. In questo contesto potrebbero anche finalmente aprirsi le condizioni per una "class action" da parte dei cittadini ericini per i danni subiti.
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