AttualitàTrapani – Sono mille le sottoscrizioni raccolte dalla petizione lanciata ieri pomeriggio dai Trapanesi Granata, cuore pulsante del tifo organizzato del basket trapanese sulla vicenda Pala Shark.
Negli ultimi giorni il confronto tra le parti si è spesso trasformato in uno scambio di dichiarazioni e provocazioni che rischiano di allontanare l’obiettivo comune: salvaguardare la squadra e il patrimonio sportivo della città. Crediamo sia arrivato il momento di mettere da parte le polemiche e concentrarsi sulla sostanza, sulle soluzioni concrete e sulla responsabilità che ciascuno deve assumersi per il bene del basket trapanese.
Facendo seguito a quanto comunicato il 5 novembre 2025, l’Associazione Trapanesi Granata, intende avviare una prima azione concreta, con l’obiettivo di contribuire alla risoluzione della questione.
Le piazze e i cortei sono importanti, ma servono anche idee e competenze per costruire soluzioni. Per questo stiamo lavorando, attraverso il coinvolgimento di giuristi ed esperti, alla elaborazione di una proposta da sottoporre alle Parti, che tenga conto della situazione attuale e dei principi di collaborazione e buon senso.
La recente disponibilità delle Parti, manifestata ma ancora da concretizzare, ci dà fiducia e riteniamo che, in disparte alle valutazioni che le Parti vorranno fare in merito alla nostra proposta, nel contempo, vi chiediamo di firmare una petizione a sostegno. Più saremo, più la nostra voce avrà forza.
Questa proposta rappresenta una via di equilibrio e responsabilità: il Comune continuerebbe a relazionarsi con una società senza scopo di lucro, garantendo la regolarità amministrativa, mentre la Trapani Shark vedrebbe riconosciuti e valorizzati gli investimenti significativi effettuati in questi anni per la crescita del movimento cestistico trapanese.
Ci aspettiamo che tutte le parti coinvolte, che più volte hanno dichiarato di sostenere i colori granata, dimostrino con i fatti la volontà di tutelare la squadra e la città. Diversamente, la cittadinanza e la tifoseria trarranno le dovute conclusioni sulle responsabilità di chi non avrà voluto salvaguardare la maglia che amiamo.


