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Visita ispettiva al carcere di Favignana, "va chiuso"

19 Febbraio 2019 08:54, di Ornella Fulco
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Questo l'esito della visita della deputata Giuseppina Occhionero di LeU

Dopo quella alla Casa Circondariale di Trapani dello scorso 30 dicembre, la deputata Giuseppina Occhionero di LeU è stata in visita a carcere di Favignana. 

"La conta di oggi è di 73 detenuti, sono tutti al passeggio, non ci sono attività trattamentali, l’acqua è razionata e sempre fredda, la caldaia va in blocco, ci riferisce un agente, non è presente il direttore, né il commissario che ci raggiunge al telefono, il carcere di Favignana va chiuso, la nuova struttura andrebbe riconvertita a casa vacanze per il personale di Polizia Penitenziaria, una colonia estiva per le famiglie, abbattute le mura di cinta e sostituiti i blindi con porte in legno e arredament potrebbe diventare una delle mete più ambite". Così si legge in una nota diffusa alla stampa dal suo assistente parlamentare.

Dalla visita della parlamentare emerge che "i 25 poliziotti penitenziari, su 50 assegnati, non garantiscono alcuna sicurezza e dei due educatori in servizio ce n'è solo uno, i detenuti lo vedono poco. La sala colloqui di circa 20 metri quadrati contiene sei piccoli tavoli e gli sgabelli, è scomoda, piccola, non garantisce la privacy tra le famiglie". "

"Gli agenti in servizio - prosegue la nota sulla visita ispettiva - tutti pendolari, vivono nella vecchia caserma, le condizioni sono indescrivibili, dormono nelle vecchie brande dell’ex carcere, quattro in una piccola stanza, la sala tv in un magazzino vecchio e sporco".

La relazione passa poi a trattare, più in generale, della collocazione del Il carcere che viene definito "una componente storica dell’isola, quasi endemica, dato che a Favignana si sono sempre tenuti i prigionieri. Così facevano i Borboni, così hanno fatto i Savoia e Mussolini e così fa la nostra Repubblica. Il carcere si trova in paese, impossibile non vederlo, in mezzo all’abitato, camminando prima o poi ve lo trovate davanti. Negli anni ’70 divenne anche un carcere di massima sicurezza, con il fior fior di brigatisti. Vi fu anche un epico tentativo di fuga, alcuni prigionieri si nascosero all’interno del carcere e per alcuni giorni sparirono. Così si pensò che fossero fuggiti. Il super carcere andò in crisi e se ne parlò moltissimo. La struttura carceraria era costituita da due blocchi, a pochi metri di distanza: la Casa di reclusione (costruita intorno al castello di San Giacomo) e il campo di lavoro. Due blocchi militarizzati in mezzo ad un pittoresco paesino turistico! Pian piano si iniziò a parlare di spostare altrove il penitenziario e dopo anni di discussioni è stata recentemente presa una decisione, una delle peggiori. La zona un tempo adibita a campo di lavoro è stata quindi trasformata in un nuovo carcere ed è stato stabilito che il vecchio carcere verrà smantellato. Quando le possenti mura del penitenziario verranno demolite sarà un giorno di festa, il vecchio castello San Giacomo verrà restituito alla popolazione e questa piazza diventerà un altro luogo storico da raccontare e da mostrare. Ma anche il nuovo carcere si trova in mezzo alle abitazioni, alle strutture che in estate ospitano turisti, finestre con veduta carcere, non è un bel vedere".

C on una interrogazione parlamentare l'onorevole Giuseppina Occhionero chiederà al ministro un intervento celere, quello di spostare i 25 agenti alla Casa Circondariale di Trapani - peraltro in carenza di personale - e i detenuti presso altri Istituti, la restituzione del vecchio carcere al Comune mentre il nuovo "con pochi aggiustamenti potrà divenire una delle colonie del corpo di Polizia Penitenziaria più belle d’Italia, riferiste Antonello Nicosia, componente del Comitato di Radicali Italiani e assistente parlamentare della deputata di Leu.

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