Attualità

Campagna "Mettiamoci in gioco", il Comune di Salemi dà la sua adesione

L'iniziativa nazionale è supportata, in provincia di Trapani, da Codici e dall'Ossevatorio per la legalità

Ornella Fulco

Dopo Erice, Valderice, Paceco, Custonaci e Calatafimi-Segesta anche Salemi, con il sindaco Domenico Venuti, si unisce al novero dei Comuni della provincia di Trapani che hanno aderito alla Campagna nazionalecontro l'azzardo e l'usura e all'appello lanciato da Codici e dall'Osservatorio per la legalità di Trapani ad adottare provvedimenti idonei a limitare l'offerta di gioco sui loro territori. Già da tempo l'associazione di tutela dei cittadini e l'Osservatorio hanno aderito alla campagna che è rappresentata nel tavolo tecnico provinciale dell'Aspda Gino Gandolfo, coordinatore di "Mettiamoci in Gioco" – Sicilia.Il primo cittadino di Salemi,che nei giorni scorsi aveva incontrato la responsabile di Codici Trapani, Ivana Saladino e il presidente dell'Osservatorio Vincenzo Maltese, con una delibera di Giunta – la n. 251/2018 - si è impegnato ad adottare una serie di provvedimenti concreti in materia di limitazione degli orari delle sale da gioco e facilitazioni di natura tributaria e tariffaria a favore di esercizi "no slot".“Oggi tra le poche attività redditizie che aprono nelle città -sottolinea Vincenzo Maltese - vi sono centri scommesse e casinò virtuali. Purtroppo l’usura e il gioco d’azzardo sono fenomeni solo apparentemente distanti tra loro in quanto in realtà sono uniti da un unico comune denominatore che è la spasmodica ricerca di denaro facile e immediato, complice lo Stato che in questi anni ha stimolato la popolazione a tentare la fortunacon il gioco d’azzardo. Se poi aggiungiamo che le banche non erogano creditose non dietro idonee garanzie, il ricorso ad altri mezzi tanto illeciti quanto disperati è automatico”.Per Ivana Saladino“la conferma proviene anche dai dati in nostro possesso che dimostrano come il 66% dei giocatori patologici appartengano alle fasce sociali più deboli. Condizione, questa, che spinge le vittime a giocare sempre di più inseguendo una vincita che non solo non arriverà mai ma che, alla lunga, finirà per accompagnarle dentro la ragnatela di strozzini senza scrupoli” .“Noi siamo innanzi tutto per la prevenzione oltreche per la cura - concludono Maltese e Saladino - e chiediamo che i sindaci siano conseguenti adottando ordinanze e regolamenti specifici a tutela della salute e dei soggetti svantaggiati” ​​​​​​.

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