Politica

Erogazione idrica al carcere: trovata soluzione per migliorarla

Sembra aver trovato finalmente soluzione la problematica relativa alla scarsissima distribuzione idrica che, da anni, attanaglia la Casa circondariale...

Ornella Fulco

Sembra aver trovato finalmente soluzione la problematica relativa alla scarsissima distribuzione idrica che, da anni, attanaglia la Casa circondariale di Trapani, che sorge nel territorio di Casa Santa-Erice. Durante la visita alla struttura, avvenuta lo scorso 7 settembre, effettuata dall'onorevole Roberto Giachetti e dalla senatrice Pamela Orrù, insieme - tra gli altri - al segretario provinciale del PD Marco Campagna e al segretario comunale del partito Gian Rosario Simonte, si è avuto modo di constatare le condizioni dell'Istituto carcerario che risulta, ormai, datato e che ospita più detenuti di quanto sarebbe previsto, come accade in molte altre penitenziari italiani. Tra le tante problematiche è stata riscontrata, da parte della delegazione, quella del razionamento della distribuzione idrica all’interno della struttura. E' stato spiegato che l'attuale situazione è dovuta principalmente al fatto che l’erogazione dell’acqua pubblica dall’attuale e unica condotta idrica avviene a giorni alterni. Da qui la necessità di razionare la distribuzione e l'impossibilità di aumentare le pochissime ore di erogazione. "Il segretario comunale del PD ericino - si legge nella nota diffusa alla stampa - nella sua qualità di consigliere comunale si è interessato personalmente del problema contattando gli Uffici del Comune di Erice e, dopo un breve studio da parte del responsabile, il geometra Giuseppe Tilotta, è stata trovata una soluzione grazie all’installazione di un bypass presso la vecchia condotta idrica che alimenta l’attuale Aula bunker e che risulta, al momento, non utilizzata". Ciò dovrebbe garantire la distribuzione idrica per l'intero arco della giornata e migliorare, quindi, le condizioni di vita dei detenuti. “Dopo anni di sofferenze assurde - ha dichiarato Gian Rosario Simonte - grazie ad un lavoro sinergico tra il direttore dell’Istituto, i tecnici della Polizia penitenziaria e del Comune, sarà possibile erogare l'acqua all’interno della struttura in maniera normale e soprattutto continuativa. L’azione politica del PD, fatta di attenzione e interessamento dei problemi del territorio, produce fatti e piccole soluzioni per grandi problemi". “All’apparenza può sembrare un’operazione banale – ha commentato il direttore della Casa circondariale, Renato Persico - quella di applicare un by pass alla conduttura e fare un piccolo scavo nel terreno per i collegamenti ma fino ad oggi non c’era stata mai attenzione verso questo problema che investe una comunità, quella penitenziaria, composta giornalmente, tra detenuti, operatori della Polizia penitenziaria e varie figure professionali, da almeno 700 persone. Un’operazione, per certi versi “epocale” considerato che l’Istituto di Trapani, da cinquant’anni e a fasi alterne, ha sofferto – come peraltro tutto il territorio trapanese ed ericino – il problema dell’acqua”.

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