Niente elezione diretta in Sicilia, di presidente, giunta e Consiglio nelle ex Province regionali. La Corte Costituzionale ha ritenuto illegittima la norma votata dall'Ars. Rimane, quindi, in piedi il sistema di elezione di secondo grado. La legge, varata con una maggioranza trasversale e poi impugnata dal governo Gentiloni, secondo i giudici fa venire meno, di fatto, la semplificazione avviata nel resto del Paese con la legge Delrio. Resta in vigore il vecchio testo che prevede l'elezione di secondo grado tra sindaci e consiglieri comunali senza alcun compenso aggiuntivo. "Sono sorpreso - ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci - dalla decisione della Consulta; in un momento in cui la gente si allontana dalle Istituzioni, l'elezione diretta rappresenta un primo coinvolgimento del cittadino elettore". "Andremo a votare presto - ha aggiunto - anche se con questo metodo irragionevole; riunirò la giunta per capire quale sia la data migliore e se serve modificare la norma vigente. Si voterà senza i cittadini, sembra strano, ma una guida bisogna pur darla alle nuove Province".
Ex Province siciliane, la Corte Costituzionale boccia l'elezione diretta
Niente elezione diretta in Sicilia, di presidente, giunta e Consiglio nelle ex Province regionali. La Corte Costituzionale ha ritenuto illegittima la ...
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