Il Governatore della Sicilia ieri aveva fatto un passo indietro ribadendo che "i fuorisede potevano rientrare nell'Isola per potersi ricongiungere ai propri familiari". Nel primo giorno non si è avuto quell’esodo tanto temuto, memori delle fughe dal nord di inizio marzo con l’arrivo di 40 mila siciliani."Abbiamo chiesto ad Alitalia di aumentare i voli per Palermo e Catania da due a quattro, sperando che non si abbandoni a speculazioni perché mi risulta che il costo dei voli negli ultimi giorni è assolutamente inaccessibile e inaccettabile", aveva avvertito peròp lo stesso Musumeci.Il governatore aveva manifestato la disponibilità a una integrazione del precedente decreto interministeriale sulla mobilità, passando da due a quattro voli al giorno da Roma per Palermo e per Catania (e viceversa), mentre i collegamenti navali tra Sicilia e Calabria da cinque diventerebbero otto, in ogni direzione.Restano immutate le prescrizioni, già adottate dalla Regione, alle quali si devono attenere coloro che ritornano nell'Isola: registrazione sul portale web dedicato dell'assessorato della Salute (siciliacoronavirus.it), obbligo di isolamento in quarantena e sottoposizione, al termine del periodo, al tampone rino-faringeo. Per quanto riguarda i passeggeri agli approdi a Messina, i controlli sanitari continueranno a essere assicurati dalla Regione, mentre per gli aeroporti di Palermo e Catania, la cui competenza è in capo all'Usmaf, Musumeci ne ha chiesto il rafforzamento.
Fase2. Oltre mille i siciliani fuorisede che si sono registrati al sito siciliacoronavirus.it
Lo ha annunciato il presidente della regione Nello Musumeci
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