Salute

"L'Asp taglia fondi per i ricoveri sollievo dei malati di Alzheimer", l'allarme delle famiglie

Quella dei "ricoveri sollievo" per i malati di Alzheimer era stata una battaglia - supportata anche da queste colonne - del Comitato spontaneo dei fam...

Ornella Fulco

Quella dei "ricoveri sollievo" per i malati di Alzheimer era stata una battaglia - supportata anche da queste colonne - del Comitato spontaneo dei familiari di coloro che sono affetti da questa patologia che, nel 2013, avevano chiesto e ottenuto, presso l'Unità operativa di Psicogeriatria e Alzheimer dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, trasformata in "Centro diurno", la possibilità di continuare a ricoverare i pazienti per alleviare la "fatica", fisica e psicologica, di coloro che si prendono cura dei malati. Non una concessione o un favore, si badi bene, ma un servizio che deve essere garantito tra quelli che un Paese che si reputa civile e rispettoso dei bisogni eroga in favore delle fasce più fragili della sua popolazione. In quell'occasione, tra un tira e molla durato un paio di mesi, e grazie anche alla incisiva opera di sensibilizzazione attuata dal Comitato spontaneo, a suo tempo rappresentato dalla battagliera Marzia Lombardo, i vertici dell’Asp – comunicarono l'attivazione presso il Centro diurno di quattro posti letto dedicati a tale tipologia di ricoveri temporanei. Oggi le famiglie dei malati tornano a lanciare l'allarme dopo aver appreso - come si legge in una nota diffusa alla stampa - "del drastico taglio dei fondi destinati al comparto di Psicogeriatria e Alzheimer (pubblicato sul sito dell'ASP)" che ha portato alla soppressione dei "ricoveri sollievo". "Tale determinazione - si legge ancora nel documento diffuso dalle famiglie - penalizza pesantemente i soggetti deboli di questa società e le famiglie che necessitano di adeguato sostegno". Nel febbraio del 2013 l'Asp motivò la decisione di riattivare i ricoveri – aveva spiegato l'allora direttore sanitario Ernandez – in base alla "rivalutazione dei bisogni assistenziali dei pazienti affetti da Alzheimer avvenuta dopo il sopralluogo al Centro diurno che ha consentito una completa e approfondita valutazione della struttura”. Anche l'allora commissario straordinario dell’Asp di Trapani Fabrizio De Nicola [nrd. oggi direttore generale della stessa Azienda] era intervenuto sulla questione evidenziando che "per quanto riguarda l’assistenza semi residenziale per pazienti fragili, l’Asp di Trapani ha previsto nel Piano attuativo aziendale, con proiezione triennale 2012-2014, la realizzazione di due centri diurni semi residenziali, uno a Trapani – alla Cittadella della Salute – ed uno a Marsala presso la sede dell’ex ospedale. In tempi brevi saranno attivati 22 posti letto in Residenza sanitaria assistita". C'è allora da chiedersi: cosa è cambiato in questi ultimi tre anni? I malati di Alzheimer da assistere e le loro famiglie da sostenere sono forse diminuiti o scomparsi sul territorio trapanese o, come ormai attestato a livello mondiale, siamo, anzi, di fronte ad un aumento dei casi? Il problema non riguarda solo l'Asp di Trapani, lo sappiamo: la carenza di strutture e servizi adeguati nel campo dell'Alzheimer è diffusa sull'intero territorio nazionale ma - cominciando da Trapani - sarebbe ora di uscire da una gestione "emergenziale" o "tampone" del fenomeno e di dare risposte concrete e, soprattutto, stabili nel tempo ai bisogni dei cittadini.

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