Un tecnico che lavorava per una ditta per conto di Tim è stato minacciato da uno sconosciuto mentre operava in un armadietto ripartilinea a Marsala. Lo denunciano i segretari provinciali di Cgil eSlc Cgil di Trapani che hanno sollecitato la Tim a eseguire controlli più scrupolosinei confronti delle imprese in subappalto.
“I forti ribassi applicati da Tim al costo delle lavorazioni di rete - dicono Filippo Cutrona e Luigia Dionisi -favorisce il proliferare di microimprese di dubbia gestione. E’ necessario che la Tim vigili per garantire la sicurezza dei lavoratori”.
Il lavoratore, che ha denunciato l’accaduto, è stato avvicinato da un uomo che, spacciandosi per un collaboratore dell'ufficio Personale di Tim, ha proferito contro di lui frasi minacciose.
“Considerato il contesto e il contenuto delle frasi – dicono Cutrona e Dionisi – riteniamo che le minacce abbiano avuto il sapore di una vera e propria intimidazione mafiosa. Al lavoratore esprimiamo solidarietà e vicinanza e condanniamo con forza il deplorevole e vile gesto. Nel caso in cui l’autorità giudiziaria dovesse accertare le responsabilità ci costituiremo parte civile”.
“Dopo questa ulteriore prova di loschi interessi negli appalti Tlc – concludono Cutrona e Dionisi - è indispensabile che Tim dia prova di responsabilità azzerando tutto il sistema dei subappalti in questa area”.