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Giacalone diffamò Fazio: condannato

10 Ottobre 2013 20:00, di Niki Mazzara
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In occasione del mancato conferimento della cittadinanza onoraria al Prefetto Sodano da parte del comune di Trapani il giornalista Rino Giacalone, sul...

In occasione del mancato conferimento della cittadinanza onoraria al Prefetto Sodano da parte del comune di Trapani il giornalista Rino Giacalone, sul portale «Articolo21-Liberi di», avrebbe scritto delle frasi che, ad avviso dell’allora sindaco Mimmo Fazio, erano diffamatorie. La denuncia presentata dal primo cittadino oggi è giunta a sentenza e il giudice Giovanni Campisi , ritenendo che lo scritto fosse più di critica che di cronaca, ha condannato Rino Giacalone a risarcire il sindaco con la somma di 25mila euro. La sentenza, comunque, ha un valore simbolico, atteso che l’ex sindaco Fazio, oggi deputato regionale, ha da subito detto che tale importo sarebbe stato devoluto all’Associazione Libera e che questa, per scelta, ha deciso di rinunciarvi. Una sentenza che trova schierati ancora su posizioni opposte le due fazioni anche nel commento. Da parte sua Rino Giacalone ha detto di voler ricorrere in appello contestando di non aver fatto cronaca, ma forse di averla fatta solo parziale, ma convinto che in quella occasione si voleva mettere in evidenza che di mafia a Trapani se ne parli spesso e male. Giacalone, comunque, ha ringraziato sia il sindacato dei giornalisti sia il suo legale, Giuseppe Gandolfo, per averlo supportato nella causa. Di diverso parere l’ex sindaco Fazio che ha parlato di un modo di intendere la “legalità a senso unico”( il proprio) sostenendo che sarebbe opportuno non commentare la sentenza se prima non si legge. E Fazio commenta: «Non sarei intervenuto nel dibattito “democratico” di chi intende la legalità a senso unico (per gli altri e non per sè) se non fosse necessario per ristabilire la verità dei fatti, fornire a chi è libero da condizionamenti o interessi di parte di farsi una sua idea. Le sentenze, prima di commentarle, - continua il deputato- si leggono e non si sparano giudizi affrettati. Si entra nel merito, se si vuole commentare, perchè dire di non voler entrare nel merito vuol dire affermare che la sentenza non è corretta per il solo fatto che non corrisponde alle nostre aspettative, più o meno legittime". Fazio aggiunge che il giudice nell’articolo oggetto della querela non ha trovato cronaca, ma solo un modo di screditare la sua persona. Comunque, non pare che la parola fine venga scritta su questa vicenda e, in attesa di un nuovo grado di giudizio, resta sospeso nell’aria l’interrogativo: quanto è difficile fare giornalismo in provincia di Trapani?

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