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Megaservice, lavoratori di nuovo sul tetto

09 Aprile 2013 17:48, di Redazione
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Sono saliti di nuovo sul tetto di palazzo Riccio di Morana i lavoratori della Mega Service Spa, la società di servizi interamente partecipata dalla Pr...

Sono saliti di nuovo sul tetto di palazzo Riccio di Morana i lavoratori della Mega Service Spa, la società di servizi interamente partecipata dalla Provincia regionale posta in liquidazionein seguito al suo dissesto finanziario. I dipendenti lamentano il mancato  pagamento di sette mensilità arretrate e l'attuale mancanza di prospettive occupazionali. L’occupazione  - a detta dei manifestanti - proseguirà fino a quando non giungeranno impegni concreti circa il pagamento immediato degli stipendi dovuti dal settembre 2012 al marzo 2013 e sarà istituito un  nuovo tavolo tecnico regionale, con la presenza del Presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, che porti alla redazione di un protocollo di intesa a garanzia della continuità occupazionale per tutti i 68 lavoratori della società. La segreteria provinciale della Cgil, qualche giorno fa, era intervenuta denunciando la mancata convocazione del tavolo tecnico che avrebbe dovuto riunirsi il 5 aprile. “Stiamo constatando - ha dichiarato la segretaria generale Mimma Argurio - che il il lavoro e la grave crisi occupazionale che sta attraversando il territorio trapanese non sono temi prioritari nelle agende delle Istituzioni. Il sindacato - ha proseguito  - non intende retrocedere di un passo e metterà in campo tutte le azioni necessarie per difendere il diritto al lavoro”. Intanto, la segretaria generale della Cgil di Trapani e la segretaria nazionale della Cgil Serena Sorrentino, oggi in città per prendere parte a due iniziative organizzate dal sindacato, hanno inoltrato una lettera al ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri e al ministro del Lavoro Elsa Fornero in cui esprimono “forte preoccupazione per gli epiloghi della protesta e per la sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori che, presi dalla disperazione e dall'assenza di responsabilità istituzionali certe, potrebbero addivenire a gesti estremi”.

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