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Nuove tasse per il settore marmifero, la protesta di Confindustria

23 Aprile 2013 11:45, di Redazione
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E' stato presentato all'Ars un emendamento alla Finanziaria regionale che prevede l’obbligo, a carico delle aziende marmifere, di versare un canone di...

E' stato presentato all'Ars un emendamento alla Finanziaria regionale che prevede l’obbligo, a carico delle aziende marmifere, di versare un canone di produzione pari ad 0,55 euro per metro cubo di materiale estratto, e di 0,80 euro per metro cubo di materiale lapideo utilizzabile. Una "mazzata" che si abbatterebbe su un settore che deve fare i conti, anche nel territorio trapanese, con la crisi economica nazionale. Sulla proposta è intervenuta la sezione Industrie marmifere di Confindustria Trapani che ha espresso "fortissima preoccupazione per le gravi ripercussioni negative che graverebbero sul comparto estrattivo qualora venisse approvato l’emendamento". Gli imprenditori del marmo della provincia di Trapani sottolineano che la quantificazione contenuta nel disegno di legge "non tiene nella giusta considerazione la circostanza che, del materiale estratto solo il 25-30 per cento costituisce materiale lapideo di pregio, mentre il restante 70 per cento è un materiale poverissimo, destinato alla frantumazione, il cui prezzo di vendita non supera la soglia di 0,50 euro al metro cubo. Da ricordare che sugli imprenditori del settore marmifero grava già l’obbligo di sostenere gli oneri di ripristino ambientale previsti dalla legge regionale 127/80. "Abbiamo stimato che sulle aziende graverebbe circa un milione di euro di tasse in più all'anno", commenta il presidente Vito Pellegrino che prosegue: "Si tratta di numeri spropositati rispetto al volume di affari che il settore registra".

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