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Operazione "Artemisia", il Riesame scarcera altri due indagati

09 Aprile 2019 11:28, di Ornella Fulco
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Si tratta di Salvatore Virgilio e Rosario Orlando

Il Tribunale del Riesame di Palermo ha disposto due ulteriori scarcerazioni nell'ambito della operazione Artemisia della Procura di Trapani che ha depositato una memoria per scongiurare l’incompetenza territoriale. A presentarla è stato il pm Andrea Tarondo che, assieme alle colleghe Sara Morri e Francesca Urbani e all’aggiunto Maurizio Agnello, ha condotto l’operazione dei Carabinieri che ha fatto luce su una presunta “loggia segreta” che, a Castelvetrano, condizionava anche la vita politica.

L’incompetenza territoriale era stata sollevata la scorsa settimana dal collegio del Riesame secondo cui il reato più grave contestato nell’ambito del procedimento sarebbe un peculato commesso a Palermo: ciò sposterebbe la competenza su tutta l’indagine alla Procura del capoluogo siciliano.

Gli altri due scarcerati dei 27 indagati sono il poliziotto Salvatore Virgilio, arrestato per rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e corruzione, e Rosario Orlando, fino al 2016 responsabile del Centro medico-legale dell’Inps e poi collaboratore esterno dell’ente nelle commissioni per la concessione dell'invalidità civile; il medico è accusato di avere agevolato l’assegnazione di pensioni non dovute.

Sabato scorso i giudici del Riesame avevano annullato l’arresto di Rosario Orlando ma avevano disposto la notifica del provvedimento presso il carcere di Poggioreale (dove il medico era stato condotto il giorno del blitz) nonostante questo fosse stato trasferito in un altro istituto penitenziario siciliano.

Prima di Virgilio e Orlando erano stati scarcerati l’ex presidente dell’Ars, Francesco Cascio e il medico Antonio Di Giorgi. Il provvedimento del collegio, in tutti e tre i casi, è basato sulla asserita incompetenza territoriale della Procura di Trapani, circostanza che, come abbiamo già scritto, potrebbe portare alla liberazione di tutti gli indagati sottoposti a misure cautelari - carcere e domiciliari - compreso l'ex deputato regionale trapanese Giovanni Lo Sciuto ritenuto al centro della “super loggia” che avrebbe condizionato appalti, affari e anche l’assegnazione delle pensioni di invalidità.

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