Osservatorio per la legalità: "Basta tagli alla Dia"
"In occasione del processo sulla presunta trattativa Stato–mafia, le stragi di Capaci e via D'Amelio ci fanno riflettere su quanto l'operato dei giudi...
"In occasione del processo sulla presunta trattativa Stato–mafia, le stragi di Capaci e via D'Amelio ci fanno riflettere su quanto l'operato dei giudici Falcone e Borsellino sia stato fondamentale per la lotta alla criminalità organizzata. Eppure assistiamo ad un altro bassissimo colpo del legislatore: un taglio progressivo di quella che è stata una delle idee più rivoluzionarie realizzata da Falcone, la Dia". Così esordisce, con una nota diffusa alla stampa, il presidente dell'Osservatorio per la legalità di Trapani, l'avvocato Vincenzo Maltese. "Dai 28 milioni di euro stanziati nel 2001 - prosegue - il 30 agosto, nel sistema informativo di contabilità che fa capo alla Ragioneria dello Stato, quindi al Ministero dell’Economia, si legge che il Governo ha previsto solo 3,6 milioni per il triennio 2013-2015. Inoltre ha optato per un ribasso della “indennità di cravatta” degli agenti, che attualmente ammonta a 250 euro. E, cosa ancor più grave, gli oneri, sono passati da “giuridicamente obbligatori” a “non obbligatori”, ovvero saranno soggetti a decurtazioni. Si dovrebbe accedere per concorso, ma ultimamente, è attivo il meccanismo per “chiamata diretta”. Manca il personale e al Viminale è stato presentato un ricorso da 500, tra ufficiali e sottufficiali, che non si sono visti corrispondere, l’indennità dal novembre 2011.La giustificazione dei tagli è sempre la stessa: bisogna risparmiare per la spending review". Maltese sottolinea che "Falcone ha voluto la nascita della Dia spinto dalla convinzione di quanto fosse essenziale disporre di una struttura unitaria dove polizia, carabinieri e finanza, collaborassero insieme per la lotta contro la mafia. Attualmente si assiste ad uno smantellamento, lento ma inesorabile, del prestigioso organismo investigativo antimafia". "Ricordiamo - prosegue il presidente dell'Osservatorio per la Legalità - che questa istituzione specializzata nella lotta alle mafie e ai trafficanti di droga nacque da un’idea di Giovanni Falcone, che sarebbe dovuto diventare il primo Procuratore nazionale antimafia d’Italia se la politica, prima, e la mafia, dopo, non lo avessero ucciso. Falcone, aveva compreso la necessità di avere un’unica struttura di polizia per affiancare i magistrati impegnati nella lotta alla criminalità organizzata". Oggi - conclude Maltese - mi chiedo perché questa grande incompiuta? Penso che dai territori le associazioni e movimenti debbano far sentire la propria voce verso il governo nazionale per dire basta ai tagli alla Dia, si completi l'opera di Falcone".
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