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Randagi al Parco archeologico di Selinunte, il sindaco risponde al Pae

28 Aprile 2014 08:33, di Niki Mazzara
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Il sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, è intervenuto in merito alla nota che il segretario del Partito animalista europeo ha diffuso ad alcuni o...

Il sindaco di Castelvetrano, Felice Errante, è intervenuto in merito alla nota che il segretario del Partito animalista europeo ha diffuso ad alcuni organi di stampa, prima ancora di inviarla al primo cittadino, a proposito delle modalità di cattura dei cani randagi all'interno del Parco archeologico di Selinunte. “Apprendo da un sito di informazione locale - scrive il primo cittadino - di essere destinatario di una nota da parte del signor Enrico Rizzi, nella qualità di capo della Segreteria nazionale del Partito animalista europeo, nota invero mai ricevuta, nella quale si chiedono lumi circa la cattura dei cani all'interno del Parco archeologico con l'ausilio di uomini della Forestale". Errante rimanda al mittente come "fuori luogo" il richiamo che Rizzi fa alle norme del Codice penale che puniscono chiunque cagioni lesioni e/o sevizie ad animali, "che hanno il sapore - afferma Errante di avvertimenti assolutamente irricevibili e che certamente non rappresentano un buon viatico per una leale collaborazione". Il primo cittadini ribadisce l'intendimento dell'amministrazione comunale, "in ossequio delle procedure previste dalle norme vigenti", di tutelare l'incolumità pubblica all'interno del sito archeologico e "ciò nel rispetto della salute degli animali presenti in grande numero". "L'intervento della Forestale - spiega il sindaco di Castelvetrano - scaturisce dalla palesatami impossibilità di catturare i randagi presenti con metodi tradizionali". L'uso di eventuali narcotizzanti, quindi, per catturare i randagi si rende necessario per "gli animali aggressivi, cresciuti negli anni in maniera assolutamente selvatica". "Se il signor Enrico Rizzi vorrà fornire suggerimenti diversi e meno traumatici per gli animali - conclude la nota di Errante - che tuttavia raggiungano gli obiettivi, non trattabili e già prefissati dall'amministrazione comunale, sarò disponibile al confronto a condizione che lo stesso non muova da una irredimibile posizione preconcetta”.

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