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Studenti dell'Industriale conquistano il secondo posto al Campionato italiano di ZeroRobotics

19 Maggio 2018 08:08, di Ornella Fulco
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Un ottimo secondo posto per gli studenti dell'Istituto Industriale "Leonardo da Vinci" di Trapani che hanno partecipato lo scorso 16 maggio, nella sed...

Un ottimo secondo posto per gli studenti dell'Istituto Industriale "Leonardo da Vinci" di Trapani che hanno partecipato lo scorso 16 maggio, nella sede del Centro Italiano di Ricerca Aerospaziale (CIRA) di Capua, alla finale del Campionato italiano di ZeroRobotics (ZR Italian National Virtual Competition 2017-18) organizzato dal Politecnico di Torino in collaborazione con il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston. Al centro della competizione il controllo di piccoli satelliti, chiamati SPHERES (Synchronised Position Hold, Engage, Reorient, Experimental Satellites), utilizzati dai ricercatori del MIT all'interno della Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Il tema della gara di quest’anno è stato lo stesso della corrispondente gara internazionale: “LIFE SPHERES”, la ricerca di vita - sebbene in forma di microrganismi - al di fuori nel nostro pianeta. L’esplorazione dello spazio extraterrestre si pone mete sempre più ambiziose. Questa volta “si va” su Encelado, una delle lune di Saturno. L’idea prende spunto direttamente da un progetto della NASA: “Enceladus Life Finder” mission il cui scopo è di ricercare forme di vita su quel corpo celeste. I satelliti scenderanno sulla sua superficie per raccogliere campioni da esaminare. Ma la missione non è così semplice come l'esperienza della sonda Cassini ha mostrato nel 2008. Sulla superficie di Encelado, infatti, sono presenti dei geyser che complicano le operazione di scavo e raccolta dei campioni. Gli studenti trapanesi Paolo Barraco, Lorenzo Leggio, Alessandro Gerlando Rizzo, Ivan Francesco Tuselli e Davide Matteo Vultaggio, appartenenti alla terza classe dell'Istituto, hanno scelto come nome della loro squadra "Puma-Zero". "Puma" perché vogliono "lottare" in gara con la fierezza, la grinta e la velocità che il puma ispira loro, "Zero" perché si ricollegano alla sfida che affrontano: "ZeroRobotics", la robotica a "gravità zero" che gli SPHERES sperimentano a bordo della ISS. Il loro lavoro è iniziato nel dicembre dello scorso anno. Nessuno conosceva ZeroRobotics e l'ambiente di simulazione e il loro è stato il primo approccio con il sistema automatico degli SPHERES dove non si può prescindere dalle conoscenze di fisica (dinamica e cinematica in primo luogo) e dalle competenze di matematica (trigonometria, prodotti scalari e vettoriali...). Un bel lavoro di squadra per imparare anche a ideare e realizzare strategie e controstrategie, ad organizzare il lavoro, a proporre accorgimenti e migliorie e a validarli o meno attraverso test. Alla gara italiana hanno partecipato 15 squadre e solo 6 hanno guadagnato l'accesso alla finale con i Puma-Zero di Trapani in testa davanti a Pinguini Tattici Nucleari (Vercelli), Drilly (Vercelli), Le Due Sicilie (Napoli), Gravità Zero (Castellamare di Stabia), LSA Spoleto A. Volta (Spoleto). La gara disputata a Capua in due gironi, finale per il primo e secondo posto, ha visto prevalere gli studenti trapanesi, nel proprio girone, su Drilly e su Gravità Zero (che chiuderanno la gara al terzo posto). Durante la finale invece, a causa di un geyser - che ha fatto loro perdere parte dei campioni raccolti - i Puma-Zero hanno dovuto cedere il passo agli avversari de Le Due Sicilie che sulla loro strada non hanno incontrato alcun geyser. "Un piccolo rammarico - commenta il professore Antonio D'Arrigo, uno dei due docenti, insieme a Giuseppe Laudicina, che hanno seguito i ragazzi in questa prima avventura - ma la certezza di aver lavorato davvero tanto e bene li fa uscire a testa alta, convinti di aver ottenuto un ottimo risultato. Giovanissimi e alla loro prima esperienza hanno centrato il secondo posto in una competizione nazionale di alto livello. Non possiamo che essere orgogliosi di loro". Il contesto della gara, il CIRA, ha fornito tantissimi stimoli. Gli studenti hanno potuto parlare con i ricercatori e "toccare con mano" alcune tecnologie di avanguardia come l'immersione 3D e la galleria al plasma. "Hanno potuto constatare - conclude D'Arrigo - che anche nel nostro Paese esistono realtà dove lo studio, il desiderio e la capacità di produrre nuove conoscenze e tecnologie sono determinanti. Non possiamo poi non dare la giusta importanza anche al fatto che la gara ha offerto occasioni di confronto con ragazzi loro coetanei provenienti da tutta Italia, ed è stata anche per questo occasione di crescita e spunto per creare nuove amicizie come è successo con i ragazzi e le ragazze di Vercelli (Drilly e Pinguini Tattici Nucleari)".

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