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Venticinque anni dall'omicidio Rostagno. La nota del Coordinamento per la Pace - Trapani Oggi

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Venticinque anni dall'omicidio Rostagno. La nota del Coordinamento per la Pace

25 Settembre 2013 13:00, di Niki Mazzara
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In occasione del venticinquesimo anniversario dell'omicidio di Mauro Rostagno il Coordinamento per la Pace di Trapani ha diffuso una nota nella quale ...

In occasione del venticinquesimo anniversario dell'omicidio di Mauro Rostagno il Coordinamento per la Pace di Trapani ha diffuso una nota nella quale si auspica che il processo per la sua uccisione, giunto alla fase finale, "faccia chiarezza e giustizia". "Questo processo - si legge nel documento - ha mostrato quanto sia ancora densa la coltre di omertà che avvolge i tentativi di venire a capo di questo delitto. Davanti ai giudici sono passati ex carabinieri smemorati, funzionari dei servizi segreti che sembrano cadere dalle nuvole, ex lottarmatisti addirittura infastiditi per essere stati convocati a dire qualcosa, vari e assortiti testimoni tutti accomunati da una gran confusione quando si tratta di ricostruire la vicenda umana e professionale di Mauro Rostagno a Trapani, il suo conflitto con gli interessi di Cosa Nostra, la presenza strutturata della massoneria e dei servizi segreti cosiddetti deviati in questa città. Adesso, la difesa di Virga gioca la vecchia carta della pista interna alla Saman, con Chicca Roveri che quasi deve difendere se stessa, mentre il boss Virga ha espresso solennemente la propria innocenza". "E allora - prosegue la nota del Coordinamento per la Pace - chi ha ammazzato Rostagno? E perché? Noi siamo fra quelli che qualche risposta se la sono già data, e in tempi non sospetti. Nel frattempo resistiamo, a venticinque anni da quell'omicidio, in una città dove i magistrati vengono pedinati o minacciati fin dentro i loro uffici in tribunale; dove per dare una cittadinanza onoraria a un prefetto antimafia si impiegano circa dieci anni; dove un senatore della Repubblica è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa; dove un prete - sospeso dai suoi capi in Vaticano per aver gestito allegramente i soldi della parrocchia - viene chiamato a testimoniare nel processo al suddetto senatore per via dei loro stretti rapporti; dove i cantieri delle "grandi opere" sono gestiti direttamente dalla solita cricca di mafiosi, dove i supermercati e i centri commerciali sono le casseforti di latitanti imprendibili". Venticinque anni dall'omicidio di Mauro Rostagno - conclude la nota - Tantissimi, eppure sembra ieri".

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