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Casa venduta all'asta, padre e figlio arrestati per estorsione contro i nuovi proprietari [VIDEO] - Trapani Oggi

Castellammare del Golfo | Video

Casa venduta all'asta, padre e figlio arrestati per estorsione contro i nuovi proprietari [VIDEO]

20 Settembre 2017 11:14, di Ornella Fulco
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Hanno trovato otto cartucce da fucile da caccia fuori dalla loro abitazione e si sono rivolti ai Carabinieri per denunciare l'accaduto. Èpartita da q

Hanno trovato otto cartucce da fucile da caccia fuori dalla loro abitazione e si sono rivolti ai Carabinieri per denunciare l'accaduto. Èpartita da questo episodio, avvenuto lo scorso mese di luglio, l'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trapani, che ha condotto all'arresto del 67enne Giuseppe Pace e di suo figlio Costantino, 42 anni, entrambi di Castellammare del Golfo. I due, che sono accusati di estorsione e turbata libertà degli incanti, avevano preso di mira una donna, vedova, e suo figlio che avevano partecipato alla vendita all'asta giudiziaria di una villetta - di proprietà dei Pace - in contrada Fraginesi per indurli a rinunciare all'acquisto. L'immobile, del valore di 250euro e messo all'asta già dal 2011, non era mai stato venduto - per mancanza di offerte - fino allo scorso 12 maggio quando la donna e il figlio se lo erano aggiudicato per 47mila euro, versando un anticipo del 10% in attesa di perfezionare il passaggio di proprietà con il curatore fallimentare. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Trapani, si è resa necessaria per proteggere l'incolumità personale dei due acquirenti che, da quel momento, sono stati oggetto di una escalation di minacce e intimidazioni, da parte dei Pace, mirata a indurli a rinunciare all'acquisto. I due non hanno desistito neppure quando carabinieri in uniforme sono stati posti, giorno e notte, a sorvegliare l’abitazione mentre i militari in abiti civili del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Alcamo hanno iniziato a pedinare e intercettare padre e figlio, raccogliendo gravissimi indizi a loro carico. Su di loro, infatti, pesa anche il contenuto di alcune telefonate in cui, parlando di prelevare e trasportare un condizionatore, in realtà si riferivano al piano di rapire, con l'aiuto di altri soggetti del Palermitano, il figlio 35enne della donna. L’intenzione dei malviventi, la cui condotta è stata definita dagli inquirenti "di stile mafioso" (ma non sono emersi contatti dei due con Cosa nostra), era quella di alzare il tiro - come la frase indirizzata al giovane "ti facciamo fare la fine di tuo padre" [ndr deceduto da alcuni anni per cause naturali]  - affinché la madre rinunciasse all’offerta per l’acquisto della casa. Questa emergenza ha costretto i Carabinieri a predisporre specifici servizi di vigilanza e ad imprimere una ulteriore accelerazione all'indagine i cui esiti sono stati condivisi dalla Procura che ha chiesto il provvedimento cautelare, unica misura utile a tutelare l'incolumità delle vittime le quali, comunque, hanno deciso di rinunciare all'immobile.

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