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Favignana | Cronaca

Bonifica dei fondali, recuperati una rete e un motore fuoribordo

09 Novembre 2015 15:58, di Niki Mazzara
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Due operazioni di bonifica dei fondali da rifiuti ingombranti ad elevato impatto ambientale sono stati effettuati, negli ultimi giorni, da personale d...

Due operazioni di bonifica dei fondali da rifiuti ingombranti ad elevato impatto ambientale sono stati effettuati, negli ultimi giorni, da personale dell’Area marina protetta "Isole Egadi". A Favignana, su segnalazione di un ex pescatore dell’isola e con il supporto di due ricercatori subacquei dell’Università di Palermo che stanno svolgendo attività di monitoraggio per conto dell’Amp, è stata recuperata, a circa 4 metri di profondità sui fondali antistanti le “Quattro Portazze” dello Stabilimento Florio, una rete da posta della lunghezza di circa 150 metri, abbandonata e senza identificativo. Il suo recupero ha permesso la liberazione di alcune specie ittiche e di crostacei ancora vivi che vi erano rimasti intrappolati. Un motore fuoribordo Yamaha 40 HP - che giaceva a circa 2 metri e mezzo di profondità, è stato, invece, portato in superficie nei pressi di Cala Martina a Marettimo e poi conferito al centro di raccolta di Favignana. Sono in corso accertamenti per risalire alla matricola e al proprietario. La presenza del motore era stata segnalata dall'operatore di un centro diving di Marettimo che aveva fornito le coordinate GPS del sito. Nel motore risulta mancante la calandra e la pinnetta e l’elica sono completamente consumate. “Tale aspetto – spiega Stefano Donati, direttore dell’Area marina protetta – ci porta a pensare che possa essere stato utilizzato dai “ricciaioli” che utilizzano lance idonee a navigare sui bassissimi fondali. Lo avranno abbandonato, forse in seguito ad un guasto, in totale spregio delle norme di tutela”. “Per quanto riguarda le reti fantasma – conclude Donati – che deturpano i fondali e continuano a catturare le loro prede, alle Egadi non sono un problema rilevante ma bisogna sempre tenere alta la guardia e presidiare il territorio. Un grazie per questi interventi di bonifica va a pescatori, operatori e cittadini, per le loro puntuali indicazioni. L’Area marina protetta funziona davvero solo se i cittadini ci danno una mano concreta, con le loro segnalazioni e i loro comportamenti”.

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