Afa, incendi e siccità. Un'estate che resterà scolpita nella memoria dei trapanesi
L'emergenza idrica, che ormai da giorni vivono il capoluogo e il suo hinterland, è da imputare proprio al grande caldo
Se qualche dubbio rimane sui roghi provocati dalle alte temperature – più verosimile, infatti, l'ipotesi che siano stati appiccati – è accertato che l'emergenza idrica, che ormai da giorni vivono il capoluogo e il suo hinterland, è da imputare proprio al grande caldo che oggi, secondo gli esperti, dovrebbe toccare il picco massimo con temperature che sfioreranno i 50 gradi. .
Il clima bollente, infatti, ha mandato in tilt gli impianti di Bresciana colpita da frequenti black-out che determinano una diminuzione considerevole dei volumi idrici in arrivo nei serbatoi con conseguenti disfunzioni nella distribuzione tanto su Trapani Vecchia/Centro storico che sul resto della Città, hinterland compreso. Ergo, rubinetti a secco, disagi e proteste. E per alleviare le tribolazioni quotidiane sono in tanti costretti a ricorrere, a proprie spese, alle autobotti privati.
Il sindaco Giacomo Tranchida, però, in deroga a precedenti disposizioni, in via del tutto eccezionale e limitatamente al periodo di contingenza della attuale situazione emergenziale, ha impartito direttiva agli uffici interessati “affinché gli stessi pongano in essere gli adempimenti di competenza atti a garantire lo scomputo in bolletta per i costi sostenuti dai privati in relazione a fornitura di acqua, tramite autobotti”.
C'è, però, una condizione per fruire di questa agevolazione: gli utenti non devono risultare morosi per quanto attiene i pagamenti del canone idrico”. Per fuire dello scomputo, gli interessati devono presentare documentazione in originale comprovante in maniera inequivocabile che “l'acquisto di acqua sia stato effettuato in costanza della presente emergenza”.
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