Archiviato il procedimento penale, per associazione mafiosa, nei confronti del mercante d’arte internazionale, di origine castelvetranese, Gianfranco Becchina. Lo ha deciso il gup del Tribunale di Palermo Antonella Consiglio su richiesta della stessa Direzione Distrettuale Antimafia. Becchina era accusato da alcuni pentiti di aver fatto parte di Cosa Nostra e di avere commercializzato opere e reperti archeologici di inestimabile valore storico,provenienti da furti e scavi clandestini, i cui proventi - investiti in altre attività economiche - sarebbero statidestinati al boss latitante Matteo Messina Denaro.E' stato lo stesso sostituto procuratore Carlo Marzella a chiedere l'archiviazione del procedimento perchè le dichiarazioni dei pentiti non hanno trovato riscontronel corso delle indagini.Al mercante d'arte, nel novembre 2017, gli uomini della DIA avevano sequestrato beni per svariati milioni di euro. La sua abitazione, nell'antica tenuta di caccia della famiglia Tagliavia-Aragona-Pignatelli, era stata oggetto di perquisizione. (clicca qui per leggere l'articolo sul sequestro di beni)
Mafia, archiviato il procedimento contro il mercante d'arte Becchina
Lo ha deciso il gup del Tribunale di Palermo su richiesta della DDA di Palermo
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