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Dopodomani chiudono le Orestiadi di Gibellina

10 Agosto 2017 15:51, di Niki Mazzara
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Sabato alle 21.15 al Baglio di Stefano ci sarŕ l’ultimo appuntamento con gli spettacoli della XXXVI edizione delle Orestiadi. A chiudere l’annuale fes...

Sabato alle 21.15 al Baglio di Stefano ci sarà l’ultimo appuntamento con gli spettacoli della XXXVI edizione delle Orestiadi. A chiudere l’annuale festival internazionale saranno i palermitani Nuclearte con il progetto Endo. Si chiude così una manifestazione che ciclicamente si rivela, anche quest’anno, coerente, giacché si è aperta lo scorso 15 luglio con il reading di Peppe Servillo e il trio musicale del Pathos Ensemble. Il direttore artistico Claudio Collovà, al suo nono anno di direzione, dichiara: “sono grato al pubblico che ci è stato compagno di viaggio, con generosità e sensibilità in questo mese”. Nuclearte nasce nel 1997 da un’idea di Ramya Rossana Ramya Filippone (voce e composizione) e di Maurizio Cucuzza (basso e composizione) come progetto di etno-world music, ricco di commistioni e contaminazioni sia con l’uso della elettronica che con l’uso di lingue diverse (siciliano, djulà della Costa d’Avorio, il lingala del Congo Zaire, l’arabo e il sanscrito). Nel 1998 i Nuclearte partecipano al primo festival Womad (festival di musica arte e danza creato nei primi anni ’80 da Peter Gabriel) a Palermo riscuotendo un ottimo successo e suscitando l’interesse da parte del direttore artistico del Womad, Thomas Brooman, che li invita ad esibirsi in vari festival in tutto il mondo. Endo è il viaggio interiore dove non è importante la meta finale, ma il cammino che si compie; è una ricerca, un movimento verso l’alto, è la necessità di comprendere la propria origine al di là degli schemi precostituiti dalle religioni. Il progetto nasce e si sviluppa a partire dalle musiche di scena per uno spettacolo teatrale estratto dall'Eneide di Publio Virgilio Marone. L'idea iniziale era di interazione tra l'attore/narratore, interpretato da Sergio Basile, la band, entrambi sul palco, e la video proiezione, che faceva ora da scenografia, ora da contrappunto visivo alla musica. “Da questo nucleo centrale si è sviluppato il disco” rivela la lead vocalist “Il concept musicale ci era molto congeniale e abbiamo cominciato a trasformare i singoli momenti come dei veri e propri brani da album, enfatizzando le caratteristiche più convincenti e snellendo le strutture”. Il pubblico delle Orestiadi potrà usufruire degli spazi della Fondazione per visitare il Museo delle Trame Mediterranee. Le nuove mostre allestite, curate dal direttore del museo Vincenzo Fiammetta, in coincidenza con le date dei primi due spettacoli, sono le seguenti: NO BORDERS: Arti e vicende di 7 Popoli. Iran, Iraq, Libia, Siria, Somalia, Sudan, Yemen, curata anche da Francesca Corrao e visitabile fino al 15 settembre; Mimmo Paladino a Gibellina, con foto, bozzetti, maquette e documenti delle scene allestite per lo spettacolo La sposa di Messina, alle Orestiadi nel 1990; A29 Palermo Gibellina, pitture e sculture degli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Entrambe queste ultime due mostre sono visitabili fino al 15 ottobre. Il 12 agosto alle 19.00 sarà possibile assistere gratuitamente alla visione del documentario ORESTIADI trentacinque, di Leandro Picarella per QUINTOSENSOE1/2 e prodotto dal Centro Sperimentale di Cinematografia-Scuola Nazionale di Cinema, sede Sicilia. Sarà possibile degustare i prodotti gastronomici a chilometro zero accompagnandoli con quanto disponibile dalla variegata offerta della cantina Tenute Orestiadi anche quest’anno.

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