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Giovani senza lavoro: a 40 anni con la "paghetta" di mamma e papà - Trapani Oggi

Marettimo | Cultura

Giovani senza lavoro: a 40 anni con la "paghetta" di mamma e papà

21 Maggio 2013 17:57, di Redazione
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Il 32 per cento dei giovani, pur di lavorare, farebbe lo spazzino. La percentuale sale addirittura al 49 per cento per coloro che sono in cerca di lav...

Il 32 per cento dei giovani, pur di lavorare, farebbe lo spazzino. La percentuale sale addirittura al 49 per cento per coloro che sono in cerca di lavoro, mentre scende al 19 per cento per gli studenti. E' quanto emerge dalla prima analisi Coldiretti/Swg su "I giovani e la crisi", presentata all'assemblea di Giovani Impresa Coldiretti. "L'analisi evidenzia un forte spirito di sacrificio delle giovani generazioni che porta, addirittura, a rinunciare a diritti del lavoro fondamentali", ha affermato il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, nel sottolineare che "questo non può essere consentito in un Paese civile come l'Italia". A causa della difficile realtà occupazionale - conclude Coldiretti - il 51 per cento dei giovani sotto i 40 anni è pronto ad espatriare per trovare lavoro mentre il 64 per cento è disponibile a cambiare città. Questo perché il 73 per cento dei giovani ritiene che l'Italia non possa offrire un futuro. I risultati si invertono tra i giovani agricoltori che per il 45 per cento pensano invece che l'Italia possa offrire un futuro. Secondo i dati raccolti dall'indagine, più di un quarantenne su quattro si mantiene grazie al consistente aiuto dei genitori che supportano finanziariamente i figli fino ad età avanzata. Il 28 per cento dei giovani tra i 35 ed i 40 anni sopravvive con i soldi di mamma e papà, così come anche il 43 per cento di quelli tra 25 e 34 anni e l'89 per cento dei giovani tra 18 e 24 anni. "La famiglia è diventata una rete di protezione sociale determinante", affermato Sergio Marini. A conferma di ciò - aggiunge ilpresidente di Coldiretti - il 51 per cento dei giovani vive con i propri genitori e, di questo, solo il 13 per cento per scelta, mentre il 38 per cento perché non può permettersi un alloggio proprio. Abita con mamma e papà addirittura il 26 per cento dei giovani tra 35 e 40 anni, il 48 per cento di quelli di quelli tra 25 e 34 anni e l'89 per cento dei giovani con età tra i 18 e i 24 anni. La situazione è diversa per i giovani agricoltori - precisa Coldiretti - che nel 32 per cento dei casi vivono con i genitori perché non possono permettersi un alloggio alternativo, ma nel 31 per cento dei casi lo fanno per scelta. Un atteggiamento che conferma i forti legami famigliari che caratterizzano l'impresa agricola dove è particolarmente solido il rapporto intergenerazionale. In ogni caso il 61 per cento dei giovani pensa che in futuro la sua situazione economica sarà peggiore di quella dei propri genitori, il 17 per cento uguale e solo il 14 per cento migliore, mentre il 9 per cento non risponde. In "crisi" sembrerebbe essere anche la raccomandazione che risulta sempre meno efficace nel garantire un’opportunità di lavoro. Solo l’11 per cento dei giovani italiani intervistati da Swg dichiara di avervi fatto ricorso. La percentuale sale al 17 per cento per i giovani già occupati. Una motivazione va forse ricercata anche nel fatto che - sottolinea la Coldiretti - tra i giovani si indebolisce il sogno di avere un posto fisso da dipendente al quale è interessato, comunque, ancora il 54 per cento, mentre un consistente 30 per cento aspira a lavorare come libero professionista e il 13 per cento come imprenditore. Ben quattro giovani italiani su dieci non hanno mai fatto lavori manuali tranne le faccende domestiche. Il 95 per cento dei giovani under 40 rifà il letto, il 94 per cento fa la spesa e il 91 per cento sa cucinare almeno un uovo. “Nel tempo della crisi il recupero della manualità è diventato un fattore importante nella ricerca del lavoro - commentano da Coldiretti - con il ritorno e la nascita di grandi opportunità, come dimostra il settore agricolo ma non solo". Il presidente Sergio Marini auspica, in tal senso, "un maggiore impegno della Scuola ma anche la rimozione degli ostacoli che impediscono la possibilità di svolgere stage nelle campagne”.

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