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Petrosino | Cronaca

Lottizzazione abusiva, condannato l'imprenditore Licata

03 Maggio 2018 19:38, di Redazione
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Il giudice monocratico del Tribunale di Marsala ha condannato a due anni e mezzo, per lottizzazione abusiva, l’imprenditore Michele Licata. Si tratta ...

Il giudice monocratico del Tribunale di Marsala ha condannato a due anni e mezzo, per lottizzazione abusiva, l’imprenditore Michele Licata. Si tratta del processo per la vicenda riguardante la spiaggia di Torrazza. Secondo il giudice Licata, attraverso la società "Roof Garden", dopo aver ottenuto l’autorizzazione a ristrutturare gli edifici esistenti, avrebbe progettato una loro radicale trasformazione per altri usi non compatibili con la destinazione dell'area che è soggetta a vincoli ambientali. L'iniziativa sollevò la reazione dei cittadini di Petrosino che diedero vita, nel 2011, al comitato “La spiaggia di Torrazza è di tutti” che si fece promotore di diverse iniziative per informare la comunità di quanto stava avvenendo e di una petizione che superò le 2300 firme. Diversi gli elementi che hanno portato il giudice a riconoscere la fondatezza della fattispecie contestata: la realizzazione di piani intermedi in difformità rispetto al progetto iniziale, il ventilato allestimento di un campo da golf nella zona compresa tra i due opifici e il ritrovamento dentro il computer di uno dei progettisti di uno schema che prevedeva la realizzazione di camere di 12 metri quadrati con bagno in ognuna delle suddette strutture. Tutti fattori che hanno reso chiaro, agli occhi del giudice, l’intendimento da parte di Licata di partire dalla ristrutturazione degli opifici preesistenti per arrivare ad ottenere cospicui finanziamenti per realizzare un complesso alberghiero. Alla luce di ciò, è stata disposta la demolizione dei due opifici e la confisca di tutta l’area. Licata è stato, invece, assolto dall’accusa di abusivismo per quanto riguarda la realizzazione in difformità di opere riguardanti il lido e la strada interpoderale limitrofa. L’accusa, rappresentata dalla pm Antonella Trainito, aveva chiesto una condanna a quattro anni. Il giudice ha inoltre disposto il risarcimento delle parti civili: 20.000 euro al Comune di Petrosino per danno non patrimoniale (da quantificarsi in sede civile quello relativo al danno materiale); 15.000 euro a Legambiente, 2000 euro alla associazione Codici. Soddisfatti i legali del Comune di Petrosino, Valerio Vartolo e Giuliano Pisapia: “Esprimiamo grande soddisfazione per la sentenza del Tribunale Marsala che ha confermato in maniera netta il quadro accusatorio della Procura, come richiesto anche dalle parti civili. Esprimiamo inoltre la nostra soddisfazione perché il tribunale di Marsala ha riconosciuto anche il danno, non soltanto di immagine, sofferto dal Comune di Petrosino, risarcendo la stessa comunità petrosilena per la lottizzazione abusiva compiuta dal costruttore Michele Licata. Questo è un risultato che premia anche gli sforzi e le battaglie posti in essere in questi ultimi dall’amministrazione Comunale di Petrosino”. Anche il sindaco di Petrosino, Gaspare Giacalone, ha commentato il verdetto: “Abbiamo vinto una battaglia di riscatto e di legalità per il territorio e per la tutela dell’ambiente. Una battaglia che ci ha visto impegnati per anni anche contro muri di gomma”. Si tratta della seconda condanna nel giro di un anno e mezzo per l’imprenditore del settore turistico-ricettivo, che nel dicembre del 2016 fu ritenuto colpevole dei reati di truffa, malversazione ed evasione fiscale, nel processo tenutosi con rito abbreviato davanti al gup Riccardo Alcamo. Michele Licata risulta, inoltre, imputato in un altro processo per reati tributari che si sta celebrando davanti al Tribunale di Marsala.

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